Adatoda | Justicia adhatoda
E’ una pianta medicinale della famiglia Acanthaceae, nativa dell’Asia. La pianta cresce spontaneamente e in abbondanza in tutto il Nepal, l’India e nella regione del Pakistan del Pothohar, in particolare nella zona di Pharwala.
Piccolo arbusto sempreverde, l’Adatoda possiede foglie lanceolate lunghe 10-16 cm leggermente pubescenti e produce fiori bianchi con striature porpora, riuniti in spighe.
Il frutto è una capsula contenente 4 semi. Il succo e gli estratti di foglie fresche di Adatoda, noti da migliaia di anni per le loro proprietà terapeutiche, vengono tradizionalmente impiegati nella medicina Ayurvedica per combattere tosse e asma, per patologie respiratorie di varia entità, per il trattamento di epatiti, epistassi, ed alcune patologie oculari.
In campo fitoterapico si utilizzano estratti delle foglie di Adatoda, che contengono diversi alcaloidi, quali vasicina e vasicinone, ad attività broncodilatatrice simile a quella della teofillina (meccanismo d’azione probabilmente di tipo anticolinergico), nonché bromexina dotata di attività mucolitica depolimerizzante.
Tradizionalmente usati nel trattamento della tubercolosi, gli estratti di adatoda vengono prescritti per curare bronchiti acute e croniche, tosse, soprattutto se caratterizzate da muco denso e difficoltà all’espettorazione (allergie).
L’effetto broncodilatatore e antistaminico è attribuito alla vasicina e al suo prodotto di autoossidazione, il vasicinone.
L’effetto espettorante-mucolitico è dovuto alla sinergia dell’olio essenziale con i principi di natura alcaloidea. Quest’ultimi agiscono depolimerizzando le mucoproteine (il muco si scioglie diventando meno denso) e stimolando la funzione ciliare dell’apparato respiratorio (favorendo così l’eliminazione del muco stesso).
L’effetto antisettico è attribuibile ai principi attivi contenuti nell’olio essenziale.
Si ritiene che l’adatoda possieda però anche proprietà abortive, dunque è fortemente sconsigliato l’utilizzo in gravidanza.