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I LARN 2024 (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana), documento di riferimento per chi si occupa di nutrizione umana, sono stati rivisitati dagli esperti (circa 150) della SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana). Un lavoro impegnativo durato quattro anni e pubblicato a distanza di dieci anni dalla precedente edizione (2014).
Le novità non sono molte; spicca tuttavia il fatto che nella nuova edizione sia stato eliminato il capitolo che riguarda il consumo di etanolo, l’alcol presente nel vino, nella birra e in tutte le bevande alcoliche. Va ricordato che il consumo di alcol è correlato a numerose patologie e rappresenta un problema sociale per la sua diffusione fra gli adolescenti. L’etanolo è una sostanza cancerogena, inserita dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) nel Gruppo 1, quello delle sostanze con forte evidenza di cancerogenicità. L’effetto è naturalmente legato alla dose che si assume, però non è corretto parlare di ‘uso’ e di ‘abuso’ perché è una sostanza che non porta nessun nutriente utile all’organismo mentre ci sono prove certe che aumenti il rischio di contrarre un cancro.
Occorre innanzitutto distinguere la dipendenza dall’alcol che si manifesta negli alcolisti, dal consumo che ne fa la maggior parte della popolazione. L’alcolismo è una malattia grave, che ha conseguenze devastanti e deve essere affrontata in modo specifico. La gravità di questo problema è riconosciuta sia dalla comunità dei medici che dalla maggioranza dei cittadini. Mentre si guarda in modo molto più indulgente a quel consumo disinvolto che prevede una birra con la pizza, un aperitivo dopo il lavoro e un bicchiere di vino ai pasti. Deve essere chiaro però che nessuna di queste ‘piccole’ quantità di alcol può essere considerata ‘sicura’ perché ognuna, anche se limitata, va ad aumentare il rischio complessivo di cancro.
L’etanolo è una sostanza psicoattiva, produce una sensazione di rilassamento e benessere che fa ‘innamorare’ chi ne fa uso, quindi sarà molto difficile riconoscere i danni dell’alcol per qualsiasi ragazzo o adulto che abbia provato questo piacere. L’attività di prevenzione deve quindi essere rivolta ai bambini in età scolare, preferibilmente entro i 12-13 anni. Gli adolescenti, infatti, sono trasgressivi per definizione e refrattari a qualsiasi ragionamento che preveda la rinuncia a un piacere immediato in funzione di un beneficio futuro.
Forse si dovrebbe imporre una tassazione elevata su tutti gli alcolici, compreso il vino – sostengono molti – in modo da scoraggiarne l’uso. Inoltre bisognerebbe inserire sulle etichette delle avvertenze che sottolineino il pericolo legato al consumo di alcol per tutta la popolazione. Infine, e non si tratta certo di un aspetto trascurabile, sarebbe opportuno potenziare la formazione dei medici su questi aspetti, che spesso sono legati a ricerche in continuo aggiornamento. L’alcol fra l’altro interferisce con l’assorbimento di numerosi farmaci e questo è un aspetto che non di rado viene tenuto in scarsa considerazione.
Le bevande dealcolate sono una novità interessante sia per gli appassionati di vino e di birra, sia per le attività agroindustriali legate al mondo degli alcolici. Se, come è auspicabile, si diffondesse sempre più la consapevolezza del rischio legato al consumo di alcolici, queste aziende riceverebbero un danno economico che potrebbe essere arginato proprio grazie alla ricerca di soluzioni nell’ambito delle bevande dealcolate.
I nuovi LARN hanno previsto la revisione di un’enorme massa di nuovi dati, raccolti negli ultimi anni, sul metabolismo dei diversi nutrienti, le manifestazioni di carenza e di tossicità, i livelli di assunzione e la relazione tra questi ultimi e il rischio di patologie cronico-degenerative, in particolare cardiovascolari e neoplastiche, principali cause di morte e di disabilità in Italia. Sono stati ridefiniti i pesi esemplificativi per l’età evolutiva, adottando i valori definiti dalla Organizzazione Mondiale della Sanità e condivisi dalla Società Italiana di Pediatria (SIP). In sintonia con le raccomandazioni della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), sono state ridefinite anche le fasce d’età, che adesso vanno adesso da 18 a 64 anni per l’adulto e da 65 anni in poi per la popolazione anziana.
Durante la Tavola Rotonda di presentazione sono stati illustrati i dati dell’ultima rilevazione effettuata dal CREA, a circa 15 anni di distanza dalla precedente, circa i consumi e le fonti di nutrienti della Popolazione Italiana. Questi nuovi dati sono stati integrati nella V Revisione dei LARN grazie alla collaborazione dei professionisti del CREA e sono stati fondamentali per ridefinire i livelli di assunzione adeguata di alcuni nutrienti rispetto alla versione precedente. In particolare, sono stati rivisti i livelli di assunzione di alcuni nutrienti:
- vitamine (B2, B6, B7, folati, B12, vitamine A e K)
- minerali (in particolare potassio, magnesio, calcio, fosforo, rame e selenio).
Anche in questa nuova edizione, i valori di riferimento per l’apporto di energia sono stati espressi come fabbisogni medi (AR) per gruppi specifici suddivisi per età e sesso. Questi valori sono presentati attraverso esempi dimostrativi che considerano altezza e peso, tenendo conto dei diversi livelli di attività fisica (LAF), che vanno da uno stile di vita sedentario fino a uno molto attivo. I livelli sono stati ridefiniti in particolare per l’età evolutiva, utilizzando nuovi pesi esemplificativi basati sui valori definiti dall’OMS.
I valori di riferimento per l’apporto energetico sono stati espressi anche in questa nuova edizione come fabbisogni medi (AR) di specifici gruppi distinti per età e sesso e sono riportati secondo esempi dimostrativi in base alla statura e al peso, considerando i livelli di attività fisica (LAF) che variano da uno stile di vita sedentario, ad uno anche molto attivo. I livelli sono stati di fatto ridefiniti per quanto riguarda l’età evolutiva, data l’adozione dei nuovi pesi esemplificativi mutuati dai valori definiti dall’OMS.
Per quanto concerne l’apporto giornaliero di proteine, pur mantenendo invariata l’assunzione di riferimento per la popolazione rispetto all’edizione precedente (ovvero 0,9 g/kg al giorno), l’intervallo di riferimento in relazione all’apporto energetico è stato ampliato, passando dal 12-18% al 12-20% dell’energia totale della dieta. Sono stati anche aggiornati i valori di riferimento per l’età evolutiva, allineando le raccomandazioni sulle proteine con i documenti di consenso pediatrici e considerando i nuovi pesi esemplificativi.
Si può considerare una vera e propria evoluzione culturale, sottolineando l’importanza di includere più generosamente fonti proteiche vegetali rispetto a quelle di origine animale nella dieta, alla luce delle nuove evidenze riguardanti la mortalità e, soprattutto, la sostenibilità della produzione alimentare.
Per quanto riguarda gli altri macronutrienti, sono stati confermati i limiti di assunzione per:
- gli zuccheri semplici (non oltre il 15% dell’energia totale);
- i grassi saturi (meno del 10%)
come obiettivi nutrizionali per la prevenzione delle malattie cardiometaboliche.
È stato eliminato il limite di 300 mg al giorno per il colesterolo. Questo cambiamento è dovuto a studi e meta-analisi che hanno dimostrato la scarsa rilevanza dell’assunzione di colesterolo rispetto ai grassi saturi, ai quali è strettamente correlato.
Nella nuova revisione dei LARN, l’elenco degli alimenti inclusi nelle porzioni standard è stato ampliato includendo cibi tradizionali di diverse culture, ormai integrati nelle abitudini alimentari degli Italiani.
Come nelle precedenti edizioni, la porzione standard è espressa in misure domestiche comuni (come tazza, cucchiaio, pezzo, fetta, etc) per fornire esempi pratici sia ai produttori che ai professionisti della salute, facilitando la comprensione delle quantità.
Per la prima volta, sono state incluse le variazioni di peso delle porzioni standard di alcuni alimenti da crudi a cotti, un’informazione rilevante sia per la dietoterapia che per la ristorazione collettiva. È stata anche aggiunta una tabella di confronto tra la porzione standard e le quantità consigliate (porzioni indicative) per l’età evolutiva, al fine di agevolare l’uso delle porzioni standard nella pianificazione dietetica per questa fascia di età.
Come nelle edizioni precedenti, la V revisione dei LARN è stata sviluppata dalla SINU in totale autonomia e indipendenza, senza influenze esterne o finanziamenti da parte di enti pubblici o privati, mantenendo un approccio puramente scientifico.
LARN V REVISIONE - Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia https://sinu.it/larn/