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Un nuovo focus pubblicato sulla rivista scientifica ‘Aging’ rivela talune doti nascoste del grasso bruno che potrebbero renderlo ancora più prezioso, e attualmente sono sotto la lente della ricerca: il grasso bruno fa bene al cuore e protegge dalle malattie.
Esistono due principali sottotipi di tessuto adiposo, ovvero il tessuto adiposo bianco (WAT) e il tessuto adiposo bruno (BAT).
Il grasso bruno (o grasso marrone), rappresenta quella parte di tessuto adiposo che aiuterebbe l’organismo a bruciare calorie, abbassare i livelli degli zuccheri nel sangue e contribuire a contrastare ipertensione e malattie cardiovascolari. La differenza tra il grasso bruno e quello bianco, dannoso per la salute soprattutto nella zona dell’addome attorno agli organi vitali, è che nel tessuto adiposo bianco viene immagazzinata l’energia in eccesso, mentre il grasso bruno la brucia, generando calore in presenza di basse temperature, per mantenere costante la temperatura corporea.
Uno studio su 52 000 partecipanti pubblicato sulla rivista scientifica Nature, ha messo in evidenza la correlazione tra presenza di grasso marrone nel corpo in discrete quantità con il minor rischio di sviluppare disturbi cardiovascolari e metabolici, come obesità, diabete2, coronopatie, resistenza insulinica.
Ora un nuovo studio, condotto da ricercatori del Dipartimento di Biologia Cellulare e Medicina Molecolare della Rutgers New Jersey Medical School, ha valutato il ruolo del tessuto adiposo bruno nel migliorare la resistenza all’esercizio fisico e supportare un invecchiamento sano. Secondo gli autori, il processo con cui il grasso “buono” aiuta il corpo a rimanere caldo e aumenta il metabolismo può anche aiutare a proteggere da patologie come quelle citate; inoltre il grasso bruno potrebbe favorire una longevità sana, proteggendola da compromissioni come quelle rappresentate dall’impatto di obesità, diabete, malattie cardiovascolari, cancro, morbo di Alzheimer e ridotta tolleranza all’esercizio fisico.
A supporto di queste ipotesi, gli esperti passano in rassegna i risultati chiave di molteplici studi sul tessuto adiposo bruno. Un esempio ritenuto notevole riguarda i topi RGS14 knockout (in cui è stata soppressa l’espressione di questo gene). Si tratta di un gruppo di modelli animali geneticamente modificato noto per la sua maggiore durata di vita. Quando il grasso bruno di questi topi è stato trapiantato in topi normali, spiegano gli esperti, i riceventi hanno mostrato una migliore resistenza alla corsa, appena 3 giorni dopo il trapianto. Al contrario, il grasso bruno dei topi non modificati ha impiegato molto più tempo per produrre miglioramenti simili.
Questi risultati, analizzano gli autori, evidenziano le proprietà uniche del tessuto adiposo bruno nel migliorare le prestazioni fisiche. I ricercatori sottolineano che il grasso bruno migliora anche la circolazione sanguigna e riduce lo stress cellulare, il che può aiutare a combattere la perdita di massa muscolare, l’affaticamento e il declino metabolico correlati all’età.
Sulla base di quanto sta emergendo dalla ricerca, dunque, gli autori suggeriscono che trattamenti progettati per imitare i benefici del grasso bruno potrebbero portare ad approcci innovativi per migliorare i livelli di energia, mantenere un peso sano e supportare la salute del cuore.
“Considerando la capacità del BAT di mediare una longevità sana e migliorare le prestazioni fisiche, è probabile che un analogo farmaceutico diventi una nuova modalità terapeutica”, concludono dunque gli esperti, evidenziando che la ricerca su questo fronte continua e potrebbe portare allo sviluppo di nuove terapie promettenti che aiutino gli anziani a vivere una vita più attiva, riducendo al contempo il rischio di patologie croniche legate all’età.
Vatner DE, Zhang J, Vatner SF. Brown adipose tissue enhances exercise performance and healthful longevity. Aging (Albany NY). 2024 Dec 18;16(22):13442-13451. doi: 10.18632/aging.206179. Epub 2024 Dec 18. PMID: 39699442; PMCID: PMC11723650.