Piante ed erbe

Maclura tricuspidata – Mora di gelso cinese

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Maclura tricuspidata Carrière è una pianta della famiglia delle Moracee diffusa in Cina, Vietnam e Corea. I suoi nomi comuni sono ci, ci cinese, mora di gelso cinese, gelso spinoso.

Descrizione

La pianta è originaria della Cina continentale con clima relativamente caldo in estate e molto freddo in inverno; tuttavia è molto robusta e resistente al freddo, resiste a -28 -30 °C, non ha esigenze di terreno particolari, crescendo in terreni di ripa, delle scarpate stradali e dei pendii naturali fino a 2000 metri di quota nel paese di origine (Cina), cresce facilmente sia in terreno acido che neutro che calcareo, tollera terreno sabbioso.

È un albero dioico (cioè infiorescenze maschili e femminili non sono presenti sulla stessa pianta. Per ottenere la fruttificazione è pertanto opportuno possedere entrambi gli esemplari, maschile e femminile) deciduo a foglie alterne. La pianta ha tendenza a produrre facilmente polloni dalla base, costituendo alla fine una sorta di boscaglia a fusti multipli, può raggiungere altezze di 6-8 metri e, se opportunamente condotto, avere fusto singolo. I rami giovani sono spinosi, la parte adulta dell’albero riduce notevolmente la spinosità fino alla completa assenza di spine nel legno maturo.

Le piante femmine sono sensibilmente più grandi e robuste dei maschi.

Le foglie sono allungate o lanceolate in origine nettamente trilobate con lobo centrale lungo fino al doppio dei lobi laterali, piuttosto robuste, a superficie superiore verde scuro ad apparenza cerosa, il verso è più chiaro e leggermente peloso, soprattutto alle nervature. La pianta presenta netta eterofillia, alcune piante hanno lobature ridotte, così come in alcune piante al passaggio alla fase adulta si ha una progressiva tendenza a ridurre la entità delle lobature fino ad avere foglie lanceolate pressoché intere.

I fiori sono giallo-verdastri molto piccoli, numerosi, raccolti in una infiorescenza sferica convessa della dimensione di un pisello. Alla fioritura i fiori delle piante maschili, producendo polline giallo su numerose piccole antere, assumono un colore giallo. I fiori femminili anche loro raccolti in una infiorescenza sferica, raccolgono il polline con numerosi piccoli stigmi gialli. La fecondazione è anemofila (veicolata dal vento). Raramente sono state individuate alcune piante maschili portatrici di alcuni (pochi) fiori femminili, e quindi di qualche frutto. La produzione delle foglie e la fioritura sono tardive, successive a quelle del melo.

I frutti sono analoghi a quelli delle more da gelso, sono infruttescenze di forma globosa, nettamente tondi, ottenuti dalla unione di singoli frutticini: la infruttescenza ha diametro da 2,5 a 5 cm, di colore dal rosso vivo al rosso brunastro, anche in funzione della varietà. All’interno sono contenuti piccoli semi. La polpa a maturità è succosa e di colore rosso. Il sapore della polpa è però diverso da quella della mora da gelso, è piuttosto insipida a frutto immaturo e solo a piena maturità, quando il frutto scurisce sensibilmente, assume il sapore gradevole che è definito “di anguria molto dolce”. Il frutto, soprattutto se immaturo, ha sapore acidulo e leggermente resinoso. Il contenuto in zuccheri è elevato, equivalente a quello dei fichi.

I frutti maturano (diversamente che dal gelso), in autunno e spesso rimangono sull’albero fino alle prime gelate; diversamente che per i frutti del gelso, non cadono a maturità e devono essere raccolti staccandoli singolarmente. È molto importante riconoscere lo stato di maturazione dei frutti che non è dato dalla facilità al distacco naturale, come avviene nel gelso, ma è dato dalla consistenza del frutto e dal colore che diventa rosso scuro ed in alcuni punti nerastro. I frutti maturi possono essere conservati per qualche giorno in frigo.

Recentemente sono state selezionate varietà autofertili, tra cui la varietà seedless/thornless che oltre ad essere senza spine e produrre frutti senza semi generalmente viene innestata sulla Maclura Pomifera risolvendo in questo modo il problema del ricaccio dei polloni. Viene annullato in questo modo il suo comportamento infestante e viene migliorato il portamento e l’estetica. Successivamente compaiono quindi i frutti, infruttescenze dalla forma globosa color rosso vivo che con il procedere della maturazione virano fino a divenire rosso brunastro. La Mora di Gelso Cinese ha la particolarità di essere molto persistente sulla pianta. In caso di basse temperature e caduta precoce delle foglie si avrà quindi un albero spoglio ricoperto di frutti rossi pendenti dai rami che rende la pianta molto caratteristica dal punto di vista ornamentale.

Usi

Il consumo è con frutti freschi, ma i frutti possono essere cucinati in vari modi, anche consumati con altra frutta a integrare e correggere con il proprio tono dolce-acidulo il sapore del complesso. Frullando i frutti e togliendo i semi con un colino si ha un succo, che è definito “delizioso”.

I frutti sono apprezzati in Cina e nei paesi di origine, ed esiste anche un discreto e diffuso mercato locale per tale tipo di frutti.

La mediocre durata a frutto raccolto ne rende possibile solo una limitata diffusione commerciale (non potrà mai avere una grande diffusione commerciale per il consumo di frutto fresco).

Dalle radici viene estratta una sostanza colorante gialla.

Redazione amaperbene.it

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