Un’alimentazione sana fin da bambini aiuta a proteggere il cervello
Pillole di conoscenza
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E’ quanto emerge da uno studio molto importante realizzato dalla Tufts University del Massachusetts, secondo cui un’alimentazione sana fin da bambini aiuta a proteggere il cervello e nel contempo a scongiurare gravi malattie ad esso associate. I risultati dello studio sono stati presentati in occasione dell’incontro a Chicago dell’American Society for Nutrition e a cui si è giunti dopo aver monitorato per ben 75 anni un gruppo di 3.000 inglesi dai 4 ai 70 anni di età.
Si tratta di uno studio molto interessante in quanto, come fa notare il Corriere della Sera, è uno dei pochi che prende in considerazione un periodo così lungo. Ebbene, è emerso che le persone che hanno mangiato più verdura, frutta, legumi e cereali integrali, e meno sale, zuccheri aggiunti e cereali raffinati, hanno migliori funzioni cognitive oggi che sono in età avanzata.
Significativo il fatto che solamente 8 persone su 100 che hanno portato avanti nel corso della loro vita un’alimentazione tutt’altro che sana, siano riuscite a mantenere il cervello in salute con delle capacità cognitive elevate; nel contempo, solo il 7% di coloro che si sono cibati in maniera sana ha registrato delle basse capacità a livello di cognizione. Due dati quindi esplicativi che non ammettono repliche e che evidenziano quanto sia netta la correlazione fra cibo sano e cervello in salute.
Lo studio evidenza in effetti che quasi un quarto delle persone che hanno registrato una dieta “malsana”, ha sviluppato segni di demenza, una malattia che è invece risultata totalmente assente nei gruppi che di contro si sono cibati per 75 anni in maniera più sana. Secondo gli autori, i risultati del loro studio evidenziano come l‘alimentazione, fin dai primi anni di vita, influenzi le decisioni dietetiche successive, ed inoltre, gli effetti cumulativi delle stesse, sono strettamente collegati alle capacità cognitive. Infatti, le persone che hanno iniziato a mangiare sano prima, in particolare durante l’infanzia e prima dei 50 anni, sono quelle che hanno preservato meglio le proprie funzioni cognitive rispetto ai colleghi che invece hanno mangiato più cibo spazzatura. “Questo suggerisce che l’assunzione di determinati alimenti nelle prime fasi di vita può influenzare le nostre decisioni alimentari più avanti nel tempo e che gli effetti cumulativi della dieta nel tempo sono legati alla progressione delle nostre capacità cognitive globali”, ha dichiarato Kelly Cara, ricercatrice della Tufts University.
Il Corriere della Sera fa notare che tale studio americano è soltanto l’ultimo di una serie di lavori che vuole dimostrare come una dieta sana, a cominciare da quella mediterranea, sia in grado di far prevenire l’Alzheimer e in generale il declino cognitivo. La cosa certa, e che ormai è appurata, è che alimentarsi fin da bambini con frutta, verdura e in generale prodotti sani, senza invece cadere in tentazioni come zuccheri e prodotti molto salati, non può che essere un ottimo “inizio di vita” tenendo conto di quanto vada ad influenzare il resto dell’esistenza del bambino.
A riguardo viene segnalato lo studio condotto dalla prestigiosa università americana di Harvard effettuato su più di 100mila persone, secondo cui è emersa una correlazione diretta fra una buona alimentazione e un invecchiamento sano.