L’alcol è il principale fattore di rischio di mortalità prematura e disabilità nelle persone di età compresa tra 15 e 49 anni
Pillola di conoscenza
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Ogni anno il consumo di alcol causa 3 milioni di morti ed è causa di disabilità e cattive condizioni di salute per milioni di persone in tutto il mondo. Il consumo dannoso di alcol è responsabile del 5,1% del carico globale di malattie e l’alcol è il principale fattore di rischio di mortalità prematura e disabilità nelle persone di età compresa tra 15 e 49 anni: rappresenta il 10% di tutti i decessi in questa fascia d’età.
Secondo i dati presentati il 18 aprile 2024 nel corso dell’Alcohol Prevention Day 2024, la Regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha la più alta percentuale di bevitori e il più alto consumo di alcol nel mondo. Il consumo di alcol è un fattore di rischio prevenibile che può causare morte prematura e oltre 200 malattie tra cui sette tipi di cancro, disturbi neuropsichiatrici, malattie cardiovascolari, cirrosi epatica e diverse malattie infettive.
Nella Regione europea dell’OMS l’alcol provoca quasi 1 milione di morti ogni anno, contribuendo in modo significativo a lesioni involontarie e non intenzionali. Inoltre, l’alcol è responsabile di 1 decesso su quattro nella fascia di età compresa tra i 20 e i 24 anni, influenzando non solo le tendenze demografiche ma rappresentando anche una delle principali cause di anni di vita lavorativa persi e quindi di perdite di sviluppo economico e produttività.
Al di là di possibili effetti protettivi del consumo di piccole quantità di alcol sulle cardiopatie coronariche, l’ictus ischemico e il diabete, gli effetti nocivi sulla salute dell’uso di alcol sono sempre prevalenti. L’impatto sulla salute mentale e le conseguenze sociali causate dall’uso di alcol, esacerbate tra i più vulnerabili dall’isolamento dovuto al lockdown durante la pandemia di COVID-19, sono sempre più evidenti nelle cronache quotidiane con effetti sostanziali sulle famiglie e sulla comunità a causa del deterioramento delle relazioni personali e professionali, della perdita di lavoro e di produttività, di violenze e maltrattamenti intra- ed extra-familiari.
Nelle nuove strategie, l’Action Plan to effectively implement the Global strategy to reduce the harmful use of alcohol (2022-2030) e l’European framework for action on alcohol (2022–2025), l’OMS invita i governi a prevenire decessi e patologie alcol-correlate, come previsto dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs). Sono attesi, entro il 2025, la riduzione del 10% dei consumi dannosi (SDG 3.5.2) e l’incremento della copertura dei trattamenti farmacologici e bio-psico-sociali (SDG 3.5.1), una vera sfida per il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) per riuscire a diminuire l’impatto sociale e di salute dell’alcol e ridurre i costi elevati che la società deve affrontare. Alle competenti autorità nazionali di tutela della salute l’OMS chiede un rinnovato sforzo per incrementare i livelli di consapevolezza sui rischi legati al bere nell’evidenza che non esistono livelli sicuri per la salute di consumo di alcol, in particolare nell’ottica della lotta al cancro per cui la Risoluzione del Parlamento Europeo sull’EU Beating Cancer Plan chiede strategia alcol zero per i minori, regolamentazione di pubblicità e sponsorizzazione e informazioni in etichetta. L’OMS, inoltre, richiede anche la diminuzione del marketing e della disponibilità fisica ed economica di tutte le bevande alcoliche tramite tassazione e politica dei prezzi per un’Europa più sicura (SAFER).
Fonte: Scafato E, Ghirini S, Gandin C, Matone A, Manno V and the CSDA working group (Centro Servizi Documentazione Alcol). Epidemiology and alcohol-related monitoring in Italy and in the Regions. Evaluation of the National Observatory on Alcohol on the impact of the alcohol consumption in support for the implementation of the activities of the National Alcohol and Health Plan and of the National Prevention Plan. Report 2024. Rapporti ISTISAN 24/3, vii, 106 p. 2024