Appello al Governo per salvare il Servizio Sanitario Nazionale
Pillola di conoscenza
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Appello al Governo (Roma, 18 aprile 2024) per una grande riforma strutturale, con provvedimenti urgenti per salvare il Servizio Sanitario Nazionale e mantenere il suo carattere universalistico. A lanciarlo sono state le 75 Società Scientifiche riunite in FoSSC (Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri ed Universitari Italiani). Lungo l’elenco dei motivi alla base della richiesta:
- finanziamenti troppo bassi,
- nel 2024, il finanziamento del Fondo sanitario nazionale è aumentato in termini assoluti rispetto al 2021, ma è diminuito rispetto al PIL ed eroso in modo molto consistente dalla maggiore inflazione. Inoltre, queste risorse sono state in larga parte utilizzate per aumenti contrattuali irrisori del personale, che non sono in grado di contenere l’esodo dei medici;
- dal 2012 al 2021 l’incremento del finanziamento pubblico alla Sanità per l’Italia è stato solo del 6,4%, rispetto al 33% della Germania, al 24,7% della Francia e al 21,2% della Spagna;
- 12 regioni su 21 non garantiscono non la totalità, ma neppure la minima sufficienza dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), cioè le cure considerate fondamentali. La maggioranza presenta infatti valori sotto la soglia in almeno una delle tre macroaree prese in esame: prevenzione, assistenza sul territorio e ospedale;
- di conseguenza, la contribuzione alla spesa sanitaria da parte dei privati cittadini è in continua ed esponenziale crescita e, nel 2022, ha raggiunto la cifra di ben 41 miliardi e 500 milioni di euro, in vistoso incremento rispetto agli 8-12 miliardi degli anni precedenti, con un valore doppio rispetto a Francia e Germania, che equivale al 24% della spesa complessiva (171 miliardi e 867 milioni).
- posti letto negli ospedali:
- sono stati tagliati 32.508 posti letto dal 2020 al 2022 (nel 2020 erano 257.977, ridotti a 225.469 nel 2022) e oltre 11mila medici hanno lasciato le strutture pubbliche tra il 2019 e il 2022;
- negli ultimi dieci anni in Italia sono stati dismessi 95 nosocomi, ovvero il 9% del totale. Nel 2012 erano 1.091, nel 2022 sono calati fino a 996, con una riduzione più consistente per quelli pubblici (67 in meno, da 578 a 511);
- si stima che, negli ospedali italiani, manchino almeno 100mila posti letto di degenza ordinaria e 12mila di terapia intensiva;
- l’Italia occupa il 22° posto nella graduatoria europea del numero di posti letto. La media italiana è di 314 posti letto di degenza ordinaria per 100mila abitanti rispetto alla media europea di 550 e di 8-10 posti letto di terapia intensiva per 100mila abitanti rispetto ai 30 della Germania e a più di 20 della Francia;
- personale:
- l’età media dei medici è sempre più elevata, con ben il 56% che ha più di 55 anni rispetto al 14% della Gran Bretagna e percentuali anche più basse in altri Paesi
- entro il 2025 andranno in pensione 29mila camici bianchi e 21mila infermieri;
- circa 11.000 clinici ospedalieri (non in età da pensione) hanno già scelto di lasciare le strutture pubbliche fra il 2019 e il 2022: senza un sufficiente inserimento di nuovi professionisti la crisi sarà inevitabile;
- sempre più giovani, formati a spese dello Stato (circa 150mila euro ognuno) vanno all’estero, dove ricevono stipendi anche tre volte superiori;
- quasi 40mila professionisti hanno lasciato il Paese negli ultimi cinque anni in cerca di condizioni lavorative migliori e stipendi più elevati rispetto all’Italia e con condizioni di lavoro nettamente migliori.
L’appello segue a quello con cui 14 eminenti firmatari, tra cui il Nobel Giorgio Parisi, il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli e l’immunologo Alberto Mantovani, chiedono maggiori investimenti per tutelare la sanità pubblica e una maggiore valorizzazione del personale per arginare la crisi in cui versa il sistema.
Senza una chiara e decisa inversione di tendenza il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione e dei principi fondanti del nostro modello di cura saranno gravemente compromessi.
Sanità, appello delle società scientifiche al governo: "Serve riforma strutturale", sky tg24, 18 apr 2024