Moringa oleifera
Moringa è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Moringaceae.
La specie più conosciuta è la Moringa oleifera Lam., anche nota come Moringa pterygosperma o Moringa aptera. Appartengono al medesimo genere anche le seguenti specie: M. ovalifolia, M. ruspoliana, M. drouhardii, M. borsiana, M. hildebrandtii, M. peregrina, M. longituba, M. stenopelata, M. arborea, M. pygmaea, M. rivae, M. concanencis. Ad ogni modo, poiché la Moringa oleifera è la specie maggiormente conosciuta e utilizzata sia a livello alimentare che all’interno di integratori alimentari e prodotti cosmetici, nel presente articolo verrà trattata soprattutto questa specie.
La Moringa oleifera è una pianta originaria dell’India appartenente alla famiglia delle Moringaceae, ma è ora coltivato in molte regioni tropicali e subtropicali in tutto il mondo. E’ anche conosciuta con il nome di “behen“, “ben tree oil” e di “rafano indiano“.
La Moringa oleifera può raggiungere addirittura i 10 metri di altezza.
Da sempre utilizzata nella medicina popolare indiana e nelle medicine tradizionali dei Paesi in cui quest’albero è solito crescere (come Asia, America del Sud, Africa, Caraibi, alcuni Paesi dell’Oceania, ecc.), la Moringa viene spesso chiamata “albero miracoloso” o “albero dei miracoli”, poiché – secondo tali medicine alternative – esso è in grado di prevenire e trattare molteplici disturbi. Tuttavia, è probabile che tale nome non derivi solo dalle presunte capacità curative e preventive attribuite alla pianta, ma anche dalla capacità della stessa di crescere in condizioni sfavorevoli, in presenza di siccità, in terreni poveri e con pH estremamente variabili.
La Moringa viene utilizzata sia in ambito alimentare che nell’ambito della cosmesi. Il suo impiego in questi campi è giustificato dai suoi componenti nutrizionali e dalle numerose proprietà attribuite al cosiddetto albero miracoloso, alcune confermate e altre no.
Le parti della pianta che vengono utilizzate sono le foglie, i fiori, i frutti (baccelli), i semi, la corteccia e le radici. Nei Paesi in cui la Moringa è indigena, le popolazioni utilizzano foglie, fiori, frutti, radici, semi e olio estratto da questi ultimi nella normale alimentazione.
Nel nostro Paese, invece, sono reperibili perlopiù le foglie essiccate e sminuzzate o polverizzate che vengono utilizzate per la preparazione di infusi o bevande. Le foglie polverizzate e gli estratti dei semi rientrano altresì nella composizione di diversi integratori alimentari approvati dal Ministero della Salute.
In cosmesi, invece, vengono utilizzati sia gli estratti della pianta che l’olio ottenuto dai semi della stessa. Di seguito, i principali utilizzi e le proprietà della Moringa verranno descritti più nel dettaglio.
Proprietà nutrizionali della Moringa
Nei Paesi in cui la Moringa cresce, foglie, baccelli, semi, fiori e radici vengono consumati come parte della normale alimentazione. Dal punto di vista nutrizionale, la Moringa possiede un profilo nutrizionale di tutto rispetto, tanto da meritarsi la definizione di “pianta più ricca di nutrienti mai scoperta”; è infatti un’eccellente fonte di
- proteine (30% nelle foglie essiccate, che contengono tutti gli amminoacidi essenziali),
- acidi grassi (44% di acido alfa-linolenico),
- vitamine (A, alcune del gruppo B, C, D, E, K),
- minerali (calcio, ferro, potassio, magnesio, manganese, zinco),
- fenoli,
- steroli vegetali (beta-sitosterolo),
- flavonoidi (quercetina),
- isotiocianati (moringina).
Secondo molti, la Moringa dovrebbe essere considerata un vero e proprio superfood in grado di esercitare effetti benefici sulla salute. In realtà, è opportuno precisare che – per quanto possano essere utili all’organismo i nutrienti contenuti nella Moringa – non esistono cibi miracolosi in grado di risolvere o prevenire tutti i mali. Di contro, un’alimentazione sana ed equilibrata è senz’ombra di dubbio un elemento molto importante per preservare la salute del corpo.
Vedi link A proposito di superfood
Foglie di Moringa
Le foglie di Moringa sembrano contenere diversi amminoacidi essenziali, vitamina A, vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6 e B9) e vitamina C, cui si aggiungono minerali come calcio, ferro, potassio, magnesio, fosforo, sodio e zinco.
Le foglie sono considerate come la parte più nutriente della pianta e vengono consumate cotte, oppure vengono fatte essiccare e sminuzzate o polverizzate per poi rientrare nella composizione di salse e zuppe, ma non solo. Le foglie essiccate e sminuzzate, infatti, vengono utilizzate anche per la preparazione di tè ed infusi. Quest’ultimo utilizzo, fra l’altro, si è diffuso anche in Italia.
Baccelli immaturi di Moringa
Anche i baccelli immaturi, anche chiamati “drumstick“, ossia “bacchette da tamburo” della pianta vengono impiegati nella normale alimentazione, in particolare, nell’Asia meridionale. Consumati freschi, vengono generalmente cotti per bollitura; sembrano essere particolarmente ricchi di fibre, magnesio, manganese e potassio.
Semi e olio di semi di Moringa
I semi vengono consumati bolliti o tostati e sembrano contenere interessanti concentrazioni di vitamina C (che tuttavia potrebbe degradarsi durante la cottura), vitamine del gruppo B e sali minerali.
Dai semi è altresì possibile estrarre un olio commestibile dal tipico sapore dolce, resistente all’irrancidimento e ricco di acido oleico (65-75%) e di acido beenico o behenico. L’olio ottenuto dai semi di Moringa è anche noto con il nome di olio di Ben o olio di Behen.
Ciò che rimane dei semi di Moringa dopo l’estrazione dell’olio può essere utilizzato come fertilizzante o come agente flocculante per purificare l’acqua. Non è un caso che nella valle del Nilo la Moringa sia anche conosciuta con il nome di “Shagara al Rauwaq“, letteralmente “albero che purifica“.
Radici
Anche le radici della Moringa sono commestibili, vengono sminuzzate e utilizzate soprattutto come aromatizzanti. Il consumo eccessivo, tuttavia, può portare alla comparsa di nausea, vomito e vertigini. Le radici della pianta, inoltre, contengono un particolare alcaloide – la spirochina – che interferirebbe con la trasmissione nervosa portando ad effetti indesiderati.
Agli estratti di radice di Moringa sono attribuite proprietà abortive (fonte: PDR for Herbal Medicines, Fourth Edition). Per questa ragione l’uso della radice e di suoi derivati/preparati è controindicato durante la gravidanza.
In qualsiasi caso, a scopo precauzionale, le donne in gravidanza non dovrebbero assumere parti di Moringa né suoi derivati o estratti (anche se non prodotti dalle radici) senza aver prima chiesto il parere del proprio medico.
La Moringa è apprezzata anche per la sua natura sostenibile. Cresce rapidamente e può prosperare in condizioni di suolo povere, richiedendo quantità minime di acqua per crescere. Queste caratteristiche la rendono una coltura interessante per la lotta contro la malnutrizione in regioni svantaggiate.
Proprietà attribuite alla Moringa
Alla Moringa vengono attribuite numerose potenziali proprietà tra cui:
- proprietà antiossidanti (imputabili ai polifenoli contenuti nella pianta) e antinfiammatorie (imputabili ai flavonoli e agli acidi fenolici) che combattono i radicali liberi e la degradazione cellulare e inibiscono l’ossidazione di lipidi, proteine e cellule del DNA; gli antiossidanti presenti nella Moringa aiutano anche a migliorare le funzioni cognitive e cerebrali e a regolare la produzione di neurotrasmettitori quali serotonina, dopamina e noradrenalina, mentre le vitamine E e C combattano la degenerazione dei neuroni;
- proprietà antimicrobiche soprattutto nei confronti di batteri Gram-positivi (ad esempio, aureus ed E. faecalis), ma anche nei confronti di batteri Gram-negativi (ad esempio, E. coli e P. aeruginosa) seppur in misura inferiore;
- proprietà anti-iperglicemiche (probabilmente dovute ai terpenoidi presenti nella pianta);
- proprietà chemio-preventive e antitumorali (i composti responsabili di una simile attività sembrerebbero i glucosinolati).
Sfortunatamente molti di questi studi non sono stati condotti in modo sufficientemente rigoroso (randomizzati, contro placebo), oppure sono stati pubblicati su riviste semi-sconosciute – e quindi sfuggiti all’attenzione internazionale – oppure ancora si sono fermati alla sperimentazione in vivo su animali ma non sono proseguiti sull’uomo. Questo spiega anche la scarsa conoscenza della Moringa nella pratica medica occidentale, nella cui tradizione tale pianta è completamente assente. Pertanto, i benefici accennati richiedono una validazione scientifica ed indagini più approfondite.
Moringa e malnutrizione
Sin dalla fine degli anni ‘90 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) ha promosso la Moringa come integrazione alimentare per combattere il problema della malnutrizione: tutte le parti della pianta sono edibili e ricche di nutrienti (foglie, radici, semi, corteccia, gemme, fiori e frutti); la Moringa presenta inoltre il grande vantaggio di fiorire durante la stagione secca, quando tutti gli altri vegetali diventano scarsamente reperibili.
Le foglie in particolare, ricche di vitamine, minerali e aminoacidi essenziali, sono raccomandate per le donne in gravidanza o in allattamento e per i neonati nelle zone ad elevato rischio di malnutrizione.
Nelle Filippine la Moringa è conosciuta come “Migliore amica delle mamme” per la sua capacità di aumentare la gettata lattea nelle donne in allattamento.
Integratori alimentari di Moringa e controindicazioni
In Italia, la Moringa non è reperibile fresca, ma la si trova solitamente in forma di foglie essiccate e sminuzzate per la preparazione di tè e all’interno di integratori alimentari. Questi ultimi sono generalmente realizzati con estratti ottenuti dai semi della pianta (solitamente, in forma di compresse o capsule), ma alcuni sono realizzati anche con la polvere ottenuta dalle foglie essiccate (in forma di polvere libera, oppure racchiusa in capsule o compresse).
In linea di massima, gli integratori alimentari di Moringa sono ben tollerati e non dovrebbero causare particolari effetti collaterali. Un utilizzo smodato e/o prolungato potrebbe tuttavia portare alla comparsa di effetti lassativi; inoltre, non è possibile escludere l’insorgenza di reazioni allergiche in individui sensibili.
Per quanto riguarda le controindicazioni, gli integratori alimentari di Moringa non dovrebbero essere utilizzati in caso di allergia nota alla pianta. Allo stesso tempo, l’uso in gravidanza e durante l’allattamento non è raccomandato, così come è sconsigliato l’uso di simili prodotti in caso di terapie farmacologiche in corso, soprattutto se a base di farmaci che vengono metabolizzati dal citocromo P450.
Utilizzo della Moringa nei cosmetici
L’estratto dei semi di Moringa così come l’olio da essi ottenuto vengono largamente utilizzati in ambito cosmetico all’interno di una grande varietà di prodotti per la cura del viso, del corpo e dei capelli.
L’olio di Moringa è particolarmente apprezzato in cosmesi per le sue proprietà emollienti, antiossidanti e idratanti che vengono sfruttate per promuovere la bellezza sia della pelle che dei capelli e del cuoio capelluto.
In alcuni cosmetici, anche se non si utilizza l’olio di Moringa, è possibile ritrovare l’acido beenico, uno degli acidi grassi rientranti nella composizione del suddetto olio. Si tratta, infatti, di un ottimo emolliente dall’effetto vellutante e fattore di consistenza per le emulsioni O/A.