Cucina Giapponese

Luci ed ombre della cucina tradizionale giapponese

La cucina tradizionale giapponese è rinomata in tutto il mondo per la sua delicatezza, la sua attenzione alla freschezza degli ingredienti, l’attenzione ai dettagli e l’equilibrio tra sapori, la maestria con cui sono preparati le pietanze, la presentazione estetica dei piatti. Tuttavia, come qualsiasi forma di cucina, presenta anche alcune sfumature e aspetti da considerare ovvero i suoi pro e contro. Con qualche beneficio, ecco alcune delle luci e delle ombre della cucina tradizionale giapponese:

Luci della cucina tradizionale giapponese:

  • Salute e benessere: La cucina giapponese costituisce una delle diete più sane del mondo e vanta tra i principali benefici una più alta aspettativa di vita e la riduzione di malattie cardiovascolari, diabete, cancro; nel 2013 è stata riconosciuta patrimonio immateriale dell’umanità Unesco ed entrambe Italia, Messico, Corea, e Francia sono le uniche cucine che nella totalità o in parte sono patrimonio Unesco.
  • Sostiene la longevità: Il Giappone ha uno dei tassi di longevità più elevati al mondo, e si ritiene che la dieta giapponese possa contribuire a questa statistica. La cucina giapponese è spesso associata a bassi tassi di malattie cardiache e obesità.
  • Freschezza degli ingredienti freschi e cotture brevi e poco elaborate, che conservano intatte le proprietà nutritive degli elementi.
  • Pesce e prodotti ittici: La cucina giapponese è ricca di pesce e prodotti ittici, che forniscono proteine magre, acidi grassi omega-3, importanti per lo sviluppo cognitivo e per la funzione cardiaca e anti-invecchiamento. Apportano anche iodio che può contribuire positivamente al funzionamento della tiroide.
  • Verdure e alghe: Gli ortaggi freschi e le alghe sono ampiamente consumati nella cucina giapponese, fornendo fibre, vitamine e minerali essenziali.
  • Minimo uso di grassi saturi: La cucina giapponese fa un uso limitato di grassi saturi, contribuendo a una dieta complessivamente più salutare.
  • Equilibrio tra i componenti: E’ una dieta equilibrata che ricorre all’ampio uso di ingredienti freschi, come pesce crudo, verdure, tofu e cereali integrali, ricchi di nutrienti e poveri di grassi saturi.
  • Equilibrio tra gusti, colori e testura: La cucina giapponese mette una forte enfasi sull’equilibrio tra gusti, colori e testure. I pasti tradizionali sono progettati per soddisfare tutti i sensi e offrire una varietà di esperienze culinarie.
  • Rispetto per la stagionalità: Gli ingredienti utilizzati nella cucina giapponese assecondano le stagioni e ne valorizzano le proprietà; i piatti riflettono la freschezza, la disponibilità e la sostenibilità degli ingredienti del momento.
  • Presentazione: La presentazione del cibo in Giappone è un’arte. I piatti giapponesi sono preparati con grande cura e una grande attenzione alla bellezza e all’estetica. Questo contribuisce a rendere i pasti un’esperienza culinaria più piacevole.
  • Diversità: La cucina giapponese non è solo sushi e sashimi. Include una vasta gamma di piatti, come ramen, tempura, okonomiyaki, soba, yakiniku e molto altro, offrendo molte opzioni per soddisfare i gusti individuali, sia per chi ama il pesce che per i vegetariani.
  • Porzioni controllate: La cucina giapponese solitamente prevede porzioni più piccole rispetto a molte altre cucine, il che può contribuire al controllo delle calorie e alla prevenzione dell’obesità.
  • Cultura del pasto condiviso: In Giappone, il cibo è spesso condiviso in tavolate, incoraggiando un senso di comunità e condivisione tra le persone.

Ombre della cucina tradizionale giapponese:

  • Costo: La cucina giapponese autentica può risultare costosa, specialmente quando si tratta di piatti a base di pesce crudo di alta qualità, come il sushi. Questo la rende una scelta meno accessibile per alcune persone.
  • Abilità richiesta: La preparazione di molti piatti giapponesi richiede abilità e maestria e una formazione specifica. Ad esempio, la preparazione del sushi richiede anni di allenamento e pratica per diventare un sushi chef di alto livello.
  • Disponibilità degli ingredienti: Al di fuori del Giappone, potrebbe essere difficile trovare alcuni ingredienti tradizionali giapponesi, il che può rendere difficile replicare fedelmente i piatti giapponesi in altre parti del mondo.
  • Alcuni sapori possono risultare insoliti per alcuni palati occidentali. Ad esempio, i piatti a base di pesce crudo o alghe possono non essere graditi da tutti.
  • Ricorso molto limitato alla carne: La cucina giapponese tradizionale tende ad avere una quantità limitata di carne e a preferire il pesce, il che potrebbe non soddisfare i gusti di chi preferisce una dieta ricca di carne.
  • Alcuni ingredienti possono originare problemi: nel sushi c’è sì pesce crudo ma c’è anche riso bianco lesso, solitamente condito con aceto di mele e zucchero, il che potrebbe portare ad un innalzamento dell’indice glicemico; il condimento più comunemente utilizzato nel Japan food è la salsa di soia, fermentata e derivata da soia e grano. Questa può provocare ritenzione idrica e intolleranze e ovviamente non è indicata per chi è celiaco; inoltre può avere un’eccessiva presenza di sale, a cui viene associato un gran numero di tumori; all’apparato digerente che colpisce queste popolazioni. Va ricordato, comunque, che in commercio esistono versioni a ridotto contenuto di tale sostanza o soia gluten free.
  • Quantità di cibo: I piatti giapponesi tradizionali tendono ad essere più piccoli rispetto ai pasti occidentali, il che può far sentire alcune persone insoddisfatte, specialmente se sono abituate a porzioni abbondanti.
  • Ridotta ampiezza sensoriale: Pur essendoci molte opzioni nella cucina giapponese, alcune persone potrebbero osservare che manca la varietà presente in altre diete e di conseguenza la variazione di sapori che si trova in altre cucine.
  • Barriere linguistiche: In Giappone, i menu dei ristoranti possono essere scritti in giapponese senza traduzioni, il che può rendere difficile per i turisti stranieri ordinare cibo senza conoscere la lingua.

In sintesi, la cucina tradizionale giapponese è apprezzata per molte qualità positive, per la sua raffinatezza, la qualità e l’attenzione ai dettagli, la freschezza degli alimenti, l’equilibrio tra sapori, ma presenta anche alcune sfumature e aspetti da considerare, come il costo, la necessità di abilità nella preparazione, la richiesta di adattarsi a una dieta basata essenzialmente sul pesce. Tuttavia, la sua reputazione per la salute la rende una scelta popolare tra i buongustai di tutto il mondo, un’esperienza culinaria che vale la pena provare per chiunque abbia l’opportunità di farlo.

Redazione amaperbene.it

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