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PABA è l’acronimo di acido para-amminobenzoico. Il PABA è uno dei fattori vitamino-simili; è anche volgarmente noto come vitamina B10, in virtù della sua importanza nella sintesi dell’acido folico (vitamina Bc o B9). E’ fondamentale per il metabolismo delle proteine e per la produzione dei globuli rossi; favorisce l’efficacia dell’acido pantotenico (vit. B5). Il PABA interviene promuovendo la sintesi di melanina a partire dall’idrossifenilalanina (DOPA), quindi può essere utilizzato nella prevenzione delle scottature solari e nell’alleviamento del dolore da queste provocate; di fatto, l’acido para-amminobenzoico rappresenta un ingrediente fondamentale delle creme di protezione solare.
Non essendo un composto considerato essenziale, più che esercitare un’azione vitaminica è un precursore di altre vitamine, come nel caso della folina o vitamina B9.
La sua mancanza può provocare patologie dermiche e degli annessi cutanei (es. capelli), affaticamento, nervosismo, emicrania, disturbi neuropsichici.
L’Acido Paramminobenzoico è presente in alimenti come: cavoli, patate, arachidi, germe di grano, legumi verdi, lattuga, pomodori e funghi; ma soprattutto: i cereali integrali, il lievito di birra, il fegato, i reni e la melassa. Il suo apporto con la dieta viene anche incrementato dalla produzione fermentativa a carico della microflora batterica fisiologica intestinale.
Il fabbisogno di acido para-amino-benzoico è stimato dai 20 ai 30 mg al giorno.
Oltre le caratteristiche positive, il PABA possiede anche alcuni risvolti negativi: è un antagonista dei sulfamidici, una categoria di farmaci antibiotici; se poi somministrato a dosi massicce, il PABA può scatenare effetti collaterali quali nausea e vomito.