Prolina
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La prolina (simbolo Pro o P) è un amminoacido non essenziale, il che significa che il corpo umano è in grado di sintetizzarlo a partire dalla glutammina o dal glutammato e quindi non è necessario ottenerlo attraverso l’alimentazione. È un componente fondamentale delle proteine, che sono essenziali per molte funzioni biologiche nel corpo.
Una caratteristica della prolina è la sua struttura chimica. La sua catena laterale si collega all’azoto dell’anello amminico, formando un anello imminico. Questa struttura conferisce alla prolina alcune proprietà uniche che influenzano la conformazione e la struttura delle proteine; ha infatti la capacità di formare “cerniere” all’interno di un polipeptide, tendendo ad interromperne la linearità ed influenzare la piegatura e la conformazione tridimensionale delle proteine. Per via della catena laterale alifatica, la prolina è classificata come un amminoacido alifatico apolare.
Oltre che nella sintesi di proteine che giocano un ruolo nel sistema immunitario e nella funzione cellulare, la prolina è coinvolta in una serie di processi biologici, tra cui la sintesi del collagene, la principale proteina strutturale del tessuto connettivo. Il collagene fornisce supporto strutturale alla pelle, ai tendini, alle cartilagini e alle ossa. La presenza della prolina contribuisce alla formazione delle caratteristiche eliche del collagene e conferisce resistenza e flessibilità a questi tessuti.
L’ idrossiprolina è invece una forma modificata di prolina, in cui un gruppo idrossile (-OH) è aggiunto alla catena laterale della prolina. L’idrossiprolina rappresenta circa il 13-15% degli amminoacidi presenti nel collagene. La sua presenza conferisce al collagene una maggiore stabilità e rigidità. L’idrossiprolina è prodotta attraverso una reazione di idrossilazione catalizzata dall’enzima prolil-idrossilasi, che richiede la presenza di vitamina C.
Sicché durante la biosintesi del collagene, la prolina e l’idrossiprolina sono ampiamente utilizzate come mattoni per formare le lunghe catene di aminoacidi che costituiscono il collagene. La prolina e l’idrossiprolina si combinano con altri amminoacidi, come la glicina, per formare la caratteristica tripla elica del collagene. Questa struttura a elica conferisce al collagene la sua forza e flessibilità, consentendo al tessuto connettivo di svolgere le sue funzioni strutturali nel corpo umano.
In sintesi, la prolina e l’idrossiprolina sono amminoacidi essenziali per la formazione del collagene e contribuiscono alla sua struttura tridimensionale e alle sue proprietà fisiche. Senza la presenza di prolina e idrossiprolina, la formazione e la stabilità del collagene sarebbero compromesse, con conseguenze negative sui tessuti connettivi nel corpo.
La prolina svolge inoltre un ruolo critico nel processo di cicatrizzazione delle ferite; aiuta a rafforzare e ricostruire il tessuto connettivo durante la fase di riparazione delle ferite. Come se non bastasse, può svolgere un ruolo protettivo anche nei confronti del DNA e ridurre i danni causati dai radicali liberi. Durante periodi di digiuno o esercizio fisico intenso, può addirittura essere utilizzata come fonte di energia. Essa può infatti essere convertita in piruvato, un intermediario chiave nel metabolismo energetico. Infine regola il colesterolo e previene le malattie cardiache
La maggior parte delle persone riesce a soddisfare il proprio fabbisogno attraverso una dieta normale. Tuttavia, se necessario, la prolina può essere integrata attraverso l’assunzione di integratori alimentari che contengono prolina. Alimenti che ne contengono una buona quantità sono:
- Carne: La carne, come il pollo, il manzo, l’agnello e il maiale, ne è una fonte ricca.
- Pesce: Il pesce, come il salmone, il tonno e il merluzzo, contiene anche una quantità significativa di prolina.
- Uova: Le uova sono un’altra fonte, con il tuorlo che ne contiene una quantità leggermente maggiore rispetto all’albume.
- Latticini: Alcuni prodotti lattiero-caseari, come il formaggio, in particolare nel parmigiano, lo yogurt e il latte, contengono prolina.
- Legumi: I legumi, come i fagioli, le lenticchie e i ceci, sono fonti vegetali di prolina.
- Noci e semi: Le noci, come le noci del Brasile, le mandorle e le noci di macadamia, così come i semi di girasole e di zucca, contengono prolina.
Nella birrificazione, nella vinificazione e nella produzione di succhi frutta l’utilizzo di proteine ricche in prolina aumenta la torbidità grazie alle reazioni che avvengono con i polifenoli. Si è constatato inoltre che l’analisi delle interazioni fenoli-proteine può essere di grande aiuto nella misura dell’indice di torbidità.
La L-prolina agisce inoltre da osmoprotettore, soprattutto in caso di stress osmotici, ed è quindi utilizzata in ambiti farmacologici e biotecnologici.