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Acque carboniche

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Le acque carboniche sono un tipo di acqua in cui è presente anidride carbonica in diverse quantità.

A livello chimico, la classificazione delle acque carboniche, dalla quale dipende lo specifico spettro di applicazione terapeutica, viene determinato dallo specifico contenuto di Co2 disciolto all’interno dell’elemento idrico, secondo il seguente schema:

  • acque carboniche leggere quando il contenuto di anidride carbonica è compreso tra i 300 e i 500 ml/l
  • acque carboniche medie quando il contenuto di anidride carbonica è compreso tra i 500 e i 1000 ml/l
  • acque carboniche forti quando il contenuto di anidride carbonica supera i 1000 ml/l
  • acque carboniche acidule quando il contenuto di anidride carbonica supera i 250 ml/l (la CO2 fa virare il pH verso l’acidità).

Oltre alla presenza di anidride carbonica, le acque carboniche possono comunque contenere altri elementi in soluzione: la maggioranza delle acque di tipo carbonico sono acque bicarbonate, ma esistono anche le acque sulfuree carboniche, solfate, salse, salsobromoiodiche, ecc.. Inoltre, in base alle quantità di residuo fisso in soluzione possono essere classificate come acque oligominerali carboniche o minerali. Gli effetti biologici sono legati alle componenti chimiche presenti ed alle loro caratteristiche chimico-fisiche.

Le acque carboniche in Italia sono utilizzate, in ambiente termale, soprattutto nella balneoterapia e nelle cure idropiniche.

Per quanto riguarda l’utilizzo balneoterapico, nei complessi termali si possono effettuare i cosiddetti bagni carbogassosi (balneoterapia carbogassosa), durante i quali la CO2 viene assorbita a livello cutaneo, ma anche inalata. I bagni carbogassosi sono noti in ambito termale per esercitare un’azione benefica sull’apparato cardiocircolatorio e su quello respiratorio, con effetti diversi sulla persona a seconda della temperatura del bagno a cui ci si sottopone.

E’ utile sapere infatti che la CO2 risulta molto sensibile alla variazione di temperatura, in particolare tende ad uscire dalla soluzione con l’aumento della temperatura: si pensi al rigonfiamento delle bottiglie di plastica (PET) contenenti acqua effervescente e conservate in ambienti caldi.

L’azione ipertensiva è potenziata dalla bassa temperatura dell’acqua (in alcuni casi utilizzata anche a 30° C) e diminuita dalle alte temperature. Ciò avviene in parte per meccanismi aspecifici di vasocostrizione-vasodilatazione in relazione allo stimolo termico, in parte per l’azione specifica, sostenuta da più Autori, della CO2 sul cuore per cui schematicamente:

  • bassa temperatura ® scarsa liberazione di CO2 ® scarsa influenza sull’attività cardiaca (non bradicardia) ® effetto indifferente o ipertensivo;
  • alta temperatura –> maggiore liberazione di CO2 –> aumento tono e contrattilità miocardica (con bradicardia) –> effetto ipotensivo.

E’ necessario inoltre tener conto dell’effetto specifico di vasodilatazione indotto dalla CO2La CO2, soprattutto la quota inalata, agisce a livello cardiaco con effetto bradicardizzante e determinando un aumento di tono e contrattilità forse per azione specifica del gas sul nodo del seno. Il conseguente aumento del tempo di diastole determina in via indiretta condizioni di migliore irrorazione coronarica. Va ricordato che una massiva inalazione di CO2 determina un effetto prevalentemente ipertensivo anche a prescindere dalla temperatura del bagno.

Sul circolo la balneoterapia carbogassosa determina azioni prevalentemente ipertensive a livello centrale ed ipotensive a livello periferico e del letto capillare (diminuzione delle resistenze periferiche).

Le acque carboniche sono anche utilizzate nelle terapie idropiniche per contrastare la cosiddetta atonia gastrica (problemi di svuotamento gastrico con conseguente gonfiore, sensazione di pienezza, nausea, fastidio all’ingestione del cibo) e nello stesso tempo, se assunte a digiuno, abbassano l’eccesso di acidità delle secrezioni gastriche. La cura idropinica con acqua carbonica oligominerale stimola anche la diuresi. L’effetto diuresi, oltre che con le cure idropiniche con acque di questo tipo, è stato riscontrato anche a seguito di semplice balneoterapia con acqua carbonica.

Per le terapie effettuate con acque carboniche si ricordano le Terme di Agnano e le acque carboniche della Fonte Silene di Chianciano Terme.

Redazione amaperbene.it

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