Pruno virginiano | Prunus serotina Ehrh.-Willd.
Il pruno serotino (Prunus virginiana o serotina), noto come Ciliegio della Virginia, è una pianta originaria del North Dakota(USA).
È un albero a foglie caduche, alto solitamente fino a 10 m., che produce ciliegie molto aspre che danno un’ottima marmellata. Le sue foglie sono inizialmente verde chiaro e poi rosso scuro brillante che si mantiene anche durante l’estate. I fiori sono rosa chiaro con centro rossastro.
Il ciliegio della Virginia è una pianta che produce un frutto il cui nocciolo e i cui semi sono velenosi. Le bacche di questa pianta, così come le foglie e gli steli, contengono tossine legate al cianuro. Foglie e steli molto vecchi e appassiti sono particolarmente pericolosi. I sintomi tipici includono pupille dilatate, respiro affannoso, una mucosa molto rossa all’interno della bocca e, nei casi più gravi, shock o morte. Tollera i terreni asciutti e la salinità.
Pur essendo molto bello durante la fioritura, è una pianta infestante proveniente dall’America settentrionale che si diffonde velocemente e che minaccia la vegetazione indigena. I boschi che forma sono esclusivi, perché la specie occupa tutto lo spazio disponibile. Il ciliegio tardivo domina, anzi predomina, in tutti gli strati del bosco, anche in quello erbaceo, popolato dal fitto tappeto delle sue plantule, lasciando spazi minimi alle altre specie. Il tronco è eretto con corteccia scura, rosso-brunastra, fessurata in squame con evidenti lenticelle disposte ad anelli orizzontali; se viene incisa emana un odore penetrante. Le foglie sono lucide, con lamina lanceolata leggermente seghettata al margine; la pagina inferiore non presenta nervature rilevate. I fiori sono piccoli ma vistosi, bianchi, brevemente peduncolati e riuniti in infiorescenze generalmente erette lunghe 10-15 cm. I frutti sono piccole drupe subsferiche che diventano nerastre a maturità. Cresce ai margini e all’interno di boschi planiziali e colonizza prati, incolti e brughiere, al di sotto della fascia montana inferiore. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Il nome generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta (deriva comunque dal greco “prunon”, che significa “prugna”), il nome specifico dal latino “séro” (di sera, sul tardi, tardivo) si riferisce alla fioritura che si prolunga all’inizio dell’estate.
La corteccia possiede proprietà medicinali astringenti, toniche, sedative, bechiche (antitosse).
Componenti principali sono: prunasina, glucoside cianogenetico isolato dalla corteccia e dalle foglie del Prunus serotino, acido cianidrico, scopoletina, cumarina, tannini, flobafene, acido benzoico, acido 3,4,5-trimetossibenzoico, acido p-cumarico, benzaldeide, tiamina
I frutti, eduli anche se amari, sono utilizzati per marmellate, vino e come aromatizzanti di rum e brandy; le foglie, contenenti acido cianidrico, sono velenose e possono risultare letali per gli erbivori domestici.
Il legno è particolarmente apprezzato in America per la fine venatura, il colore rosso, la resistenza ed è utilizzato nell’industria mobiliera; possedendo un aroma gradevole, viene anche usato per cottura di cibi alla griglia ed affumicatura.