Piscidia | Piscidia piscipula (L.) Sarg.
La Piscidia piscipula è un albero tropicale deciduo di medie dimensioni della famiglia delle Leguminosae; è originaria della Giamaica, in America centrale, assai diffuso nelle Antille, in particolare alla Martinica.
Foglie, frutti e corteccia possiedono un’azione inebriante e per tale caratteristica la pianta veniva aggiunta nelle bevande dalle popolazioni indigene.
In Giamaica e Messico questa pianta è usata come droga ipnotica e come tale rientra nella composizione del tè sedativo messicano chiamato “Sinicuichi”.
Il nome generico deriva dalle parole latine piscis, che significa “pesce”, e caedo, che significa “uccidere” e si riferisce al fatto che gli indigeni la usano pure per stordire i pesci che vengono a galla. Non a caso il nome botanico “Piscidia piscipula” tradotto dal latino significa “assassina di pesci piccoli“. Viene chiamato anche albero del veleno per pesci, corniolo giamaicano o fishfuddle.
La droga viene estratta dalle radici e dalla corteccia della pianta e contiene: isoflavonoidi (rotenoidi); alcaloidi; saponine (piscidina); tannini; flavonoidi; acido piscidico.
Per il contenuto in alcaloidi, la piscidia è una pianta che può essere altamente tossica; tuttavia, viene comunque utilizzata in terapia, sotto forma di estratti standardizzati, per la sua azione a livello del sistema nervoso centrale; infatti, è in grado di calmare il dolore ed indurre il sonno. Possiede anche proprietà: antiemorragiche nelle metroemorragie, antitussivo, astringenti ed antiinfiammatorie; toniche (utilizzato in cosmetica; insetticida (rotenone); antitumorali (su leucemie e carcinoma rinofaringeo).
In alcuni studi effettuati in vitro, la piscidia ha dimostrato maggiore attività della papaverina: responsabili di questa azione biologica sono proprio alcuni isoflavonoidi presenti nella radice. Agli isoflavonoidi sono attribuibili proprietà antispasmodiche, ipotensive e miorilassanti, soprattutto a livello genito-urinario.
L’assunzione di Piscidia è sconsigliata a bambini ed anziani, oppure in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
Il legno giallo-marrone dell’albero del veleno di pesce è resistente alla decomposizione, rendendo il suo legname adatto per l’uso all’aperto, come la costruzione di barche, pali di recinzione e pali. Il legno denso e a grana stretta è anche usato come combustibile, per fare carbone, e come buon materiale da intaglio
Questa pianta rientra nella lista del Ministero della Salute per l’impiego non ammesso nel settore degli integratori alimentari.