Pichi-pichi | Fabiana imbricata Ruiz. et Pav.
La Fabiana imbricata, detta anche pichi-pichi, è una pianta arbustiva sempreverde della famiglia delle Solanaceae originaria dell’America meridionale, diffusa in Bolivia, Argentina e Cile, coltivata in tutte le regioni italiane caratterizzate da un clima invernale mite.
La pianta è un arbusto longevo, ha un lungo periodo di vegetazione che va dai 10 ai 20 anni; si sviluppa formando cespugli alti circa 5 metri che, soprattutto quando sono in fiore, vengono confusi con quelli dell’Erica e da lontano con quelli del Rosmarino. Le foglie sempreverdi sono piccole, aghiformi, scagliose o imbricate (disposte l’una sopra l’altra come le tegole di un tetto); il colore delle foglie è verde chiaro o verde intenso a seconda dell’età della pianta; verde chiaro negli esemplari giovani e verde più scuro in quelli adulti. I fiori si aprono a partire dalla tarda primavera per proseguire fino all’inizio dell’estate: sono piccoli, bianco crema, molto numerosi; hanno la corona tubolosa e orlata di colore bianco candido. E’ una pianta che si adatta molto bene a terreni anche ingrati, calcarei, asciutti. Non richiede cure particolari, se non esposizioni al sole, terreno privo di ristagno. Si utilizza con successo in ambiente mediterraneo, data la sua buona resistenza alla siccità, ma anche su scarpate e giardini a bassa manutenzione.
La Fabiana imbricata, conosciuta nei luoghi di origine con il nome di pichi, è una pianta che si avvantaggia dell’avvento del fuoco e del vento, seguiti da elevate precipitazioni post-incendio all’inizio della primavera, per colonizzare gli ambienti dove cresce e caratterizzando questi ecosistemi.
Della Fabiana imbricata si utilizzano le foglie secche e i rametti per preparare infusi per uso diuretico e tonico-digestivo; è stato anche dimostrato un effetto gastroprotettivo, in studi che valutano il principale sesquiterpene del fogliame.
Il termine Fabiana del genere non ha provenienza chiara. L’epiteto specifico imbricata proviene da imbrex embrice, tegola, per la presenza di organi disposti come embrici sovrapposti.
Curiosità: La Fabiana imbricata è considerata sacra per i suoi poteri come incenso, poiché la pianta produce una grande quantità di fumo profumato quando viene bruciata. In Cile e in molti altri paesi sudamericani, l’erba fresca o essiccata viene bruciata durante quasi tutte le cerimonie tradizionali, le feste, le offerte alle divinità della natura e così via. Molte popolazioni indigene tengono accesi fasci di rami come incenso ogni volta che è necessaria la purificazione o uno spostamento di energia. Quando un individuo è malato, la stanza del malato si riempie del fumo di F. imbricata, che si dice scacci spiriti e demoni indesiderati e allontani l’oscurità della malattia. Nel deserto di Atacama, questo incenso viene bruciato per purificare gli spazi e per calmare e liberare gli spiriti dei morti.