Orthosiphon | Orthosiphon stamineus Benth.
Orthosiphon Benth. è un genere di piante medicinali, appartenente alla famiglia Lamiaceae, originario dell’Indonesia e diffuso nel sud-est asiatico e in alcune parti dell’Australia tropicale. Si tratta di un arbusto erbaceo che cresce fino a un’altezza di 1,5 metri. Orthosiphon è una pianta da giardino popolare a causa del suo fiore unico, che è bianco e blu con filamenti simili a baffi di un gatto. In natura, la pianta può essere vista crescere nelle foreste e lungo i bordi delle strade.
Nomi comuni nel Sud-Est asiatico sono Misai Kucing (Malesia), Kumis Kucing e Remujung (Indonesia), e Yaa Nuat Maeo (Tailandia). I nomi scientifici sono Orthosiphon stamineus Benth, Ocimum aristatum Blume e Orthosiphon aristatus Bl.
Principi attivi: Olio essenziale (sesquiterpeni); saponine; flavoni lipofili, quali sinensetina, eupatorina, salvigenina, esteri caffeici (acido rosmarinico, acido mono- e di-caffeil tartarico) e derivati dell’acido litospermico (8%); cromeni, e circa un 10% di sali minerali, di cui il 30% è rappresentato da sali di potassio.
L’ortosiphon vanta ottime proprietà diuretiche, conferitegli principalmente dai flavonoidi in esso contenuti: viene sfruttato soprattutto il potere dilavante di cui le urine sono dotate, favorendo in questo modo una più rapida risoluzione delle infezioni che colpiscono le vie urinarie e prevenendo la formazione di eventuali calcoli renali. Grazie all’azione diuretica che l’ortosiphon è in grado di esercitare, il suo utilizzo ha ottenuto l’approvazione ufficiale per il trattamento delle infezioni urinarie e dei calcoli renali. Di conseguenza, i preparati a base di ortosiphon, sono indicati nelle forme di ipertensione arteriosa, nell’insufficienza cardiaca, e in tutti i casi di ritenzione idrica per cui il medico ritiene opportuno intervenire con sostanze ad attività diuretica.
L’olio essenziale di ortosiphon – grazie al suo contenuto di sesquiterpeni – ha, invece, dimostrato di possedere proprietà antibatteriche e antiflogistiche.
Nella medicina popolare, le foglie della pianta di orthosiphon, chiamato anche tè di Java, per le sue proprietà viene impiegata in erboristeria per incrementare la diuresi nelle malattie di natura batterica ed infiammatoria a carico delle vie urinarie. È pertanto consigliata nel trattamento delle infiammazioni del tratto urinario e, come coadiuvante, nel trattamento dell’ipertensione. Il tè di Giava risulta utile anche nel trattamento di reumatismi e della gotta. L’ortosifon favorisce in particolare l’eliminazione dell’acido urico, del cloro e delle scorie metaboliche azotate: viene quindi impiegato per ottenere un’azione diuretica e depurativa e in particolare nei casi di fosfaturia, nefrolitiasi (renella) e cistite. L’aumentata escrezione di cloruri, urea e cataboliti va ad influenzare anche la dissoluzione più o meno completa dei depositi colesterici, per cui può essere impiegato come coadiuvante nel trattamento dell’ipercolesterolemia. Il nome malese della pianta, Koemis Koettjing, allude alla forma del fiore: il tubo della corolla lungo e stretto è oltrepassato da quattro stami altrettanto lunghi, per questo è conosciuto anche come “baffo di gatto”.
L’ortosiphon, inoltre, viene sfruttato anche dalla medicina omeopatica, dove lo si può trovare sotto forma di granuli, tintura madre e gocce orali. In quest’ambito la pianta viene utilizzata in caso di nefrolitiasi, coliche renali, calcoli biliari, cellulite, sovrappeso e obesità.
Controindicazioni: Evitare l’assunzione di ortosiphon e sue preparazioni in caso d’ipersensibilità accertata verso uno o più componenti e in pazienti che presentano edema causato da insufficienza renale e/o cardiaca.