Caglio Zolfino | Galium Verum
Il caglio zolfino (nome scientifico Galium verum L., 1753) è una pianta erbacea, perenne, dai piccoli fiori gialli, appartenente alla famiglia delle Rubiaceae; è una pianta comune in tutta Europa e presente in tutte le regioni Italiane. Le foglie sono lineari o filiformi e disposte in verticilli ed i fiori, di colore giallo-oro, a quattro petali, sono disposti a formare delle dense pannocchie ovoidali. Cresce in prati submesofili, a volte ai margini di boschi aridi, su suoli per lo più calcarei ma anche marnoso-arenacei purché ricchi in basi, subaridi d’estate, dal livello del mare alla fascia montana. E’ particolarmente apprezzato da Macroglossum stellatarum, comunemente chiamato Farfalla colibrì, di cui è pianta nutrice. La pianta fiorisce da giugno a settembre.
Conosciuta comunemente anche con i nomi di “Gallio”, “Erba zolfina” e “Presuola”, la sua coltivazione risale a molti secoli fa e il suo impiego non era limitato solo al campo alimentare ma anche a quello medicinale.
Il nome generico deriva dal greco ‘gala‘ (latte) cui allude anche quello italiano “caglio”: diverse specie venivano usate per far cagliare il latte nella lavorazione del formaggio. È la specie di caglio più utilizzata in passato a questo scopo. Il nome specifico (verum) indica che si tratta di una specie molto comune (= vera).
In passato questa pianta è stata usata per vari scopi, ad esempio per riempire i materassi con le parti essiccate, oppure per allontanare gli insetti (sembra che uccida le pulci). Possiede anche proprietà coloranti. I principali principi coloranti sono derivati antrachinonici: l’alizarina, la purpurina, la xantopurpurina e la pseudopurpurina, estratti dai fiori e dalle radici della pianta. In particolare, dai fiori si ricava il giallo e dalle radici il rosso, entrambi impiegati come coloranti alimentari o per tingere i tessuti artigianalmente.
Già utilizzato nel Neolitico, l’uso del Caglio come pianta tintoria era diffuso in tutta Europa per tingere le stoffe in rosso ed arancione, in alternativa alla più famosa robbia (Rubia tinctorum), pianta anch’essa della famiglia Rubiaceae. Sembra che i montanari delle isole Britanniche, secondo un’antichissima pratica, usassero la scorza delle radici del Caglio per ricavarne un colorante scarlatto.
E’ una pianta con proprietà anche terapeutiche: è astringente, diuretica, spasmolitica, antireumatica, sedativa, astringente, indicata tra l’altro nei disturbi dei reni e della cistifellea o contro le affezioni della pelle in generale.
Il Caglio contiene: acido silicico, glucosidi, saponina, asperulina, acidi organici vari, tannini, fitochinasi, un enzima responsabile della coagulazione del latte, sali minerali