Pelargonio o Geranio africano
Il Pelargonium sidoides, o geranio africano, è una varietà di Geranio della Famiglia delle Geraniaceae che cresce nella regione sud-orientale del Sud Africa, patrimonio della medicina tradizionale dei popoli indigeni e da loro impiegato per curare numerose patologie a carattere infettivo e non, come malattie respiratorie, disturbi gastro-intestinali, disturbi mestruali ecc.
Il nome del genere Pelargonium deriva dal greco pelargos, ossia “cicogna”, con riferimento ai petali, simili appunto al becco di tali volatili. L’epiteto specifico deriva invece dal nome del genere Sida e dal greco οειδής (oeides, simile a), ad indicare la somiglianza della pianta ad altre specie erbacee
Il Pelargonium sidoides è la pianta medicinale più studiata al mondo nelle malattie da raffreddamento. In effetti l’assunzione di prepararti a base di Pelargonium sidoides, al primo esordio dei segni di infezione respiratoria, riduce o risolve i sintomi, riduce il rischio di complicanze causate da infezioni batteriche e permette un più rapido recupero dello stato di benessere, riducendo quindi l’impiego di altri farmaci, in particolare di antibiotici. Inoltre, gli estratti delle radici sono ben tollerati dall’organismo ed utilizzabili anche in età pediatrica.
Nei paesi d’oltralpe come Germania e Francia moltissimi prodotti naturali sono parte integrante della farmacopea ufficiale e dal 1975 in Germania viene venduto l’estratto di Geranio africano mantenendo il nome originale datogli dagli indigeni del sud Africa: Umckaloabo che nella lingua zulù è l’insieme di due parole che stanno a significare “per i disturbi ai polmoni” e “per il dolore al petto”. Molti gli studi che hanno accertato l’efficacia di questa pianta nelle affezioni respiratorie in soggetti bronchitici cronici. L’efficacia è particolarmente evidente per via della sua azione antivirale con aumentata resistenza delle cellule sane al contagio, il che rende questa pianta un valido strumento nel ridurre la diffusione del virus nei pazienti affetti da infezioni a carico del sistema respiratorio sia alto che basso.
Il Pelargonium sidoides è una pianta semiarbustiva perenne i cui fiori, dotati di cinque petali, sono di un caratteristico colore rosso-porpora tendente al nero-viola; produce radici tuberose, voluminose, che rappresentano la principale fonte dei principi farmacologici della pianta: olio essenziale, contenente soprattutto geraniolo, linalolo, tiglato di geranile, citronellolo, forminato di citronella e isomentone, alcune cumarine, tra cui l’umckalina, la fraxetina e l’artelina, e tannini del tipo proantocianidine. In effetti, nel pelargonio le sostanze che spiccano per concentrazione e attività biologiche sono le cumarine polidrossilate e i polifenoli, tra cui le proantocianidine. Queste ultime, in particolare, sono in grado di svolgere un’azione antiadesiva nei confronti della cellula batterica, che non può così legarsi alla superficie della cellula ospite per infettarla. Altri costituenti attivi contenuti nell’estratto includono composti fenolici semplici (soprattutto acido gallico), tannini idrolizzabili e condensati ad alto peso molecolare, flavonoidi e minerali come calcio e silicio.
Localmente l pelargonio è conosciuto anche con il nome di Umckaloabo, Uvendle, Kalwerbossie, e Khoaara e trova diversi impieghi medicinali, secondo la tradizione, per il trattamento di affezioni del tratto gastrointestinale e respiratorio, oltre che per il trattamento di altre infezioni. Il nome Umckaloabo secondo la lingua Zulu è sinonimo di “tosse severa”, a sottolineare la sua principale indicazione d’uso tradizionale.
La sinergia dei principi attivi contenuti ha reso tale pianta fin dai tempi antichi un rimedio ad azione antibatterica ed antiossidante: i popoli indigeni la utilizzavano per curare numerose patologie infettive e non, come malattie respiratorie, disturbi gastro-intestinali, disturbi mestruali.
Nel 2010 l’AIFA ha autorizzato la registrazione dell’estratto idroalcolico standardizzato delle radici di Pelagonium sidoides DC (EPs7630) come primo farmaco vegetale tradizionale italiano con l’indicazione terapeutica del trattamento del raffreddore comune: il Pelargonium sidoides è utile non solo nel trattamento delle infezioni respiratorie di natura virale, ma anche come valido aiuto nella prevenzione delle malattie broncopolmonari croniche al fine di ridurre la carica batterica e potenziare le difese immunitarie. Sembra infatti che i principi attivi del fitocomplesso, racchiusi nelle radici tuberose della pianta, siano capaci di attivare la funzione fagocitaria dei macrofagi, incrementandone la loro produzione di monossido di azoto e quindi la loro capacità microbicida. La radice della pianta è anche in grado di impedire al batterio Helicobacter pylori di infettare le cellule dello stomaco.
In cucina, può essere utilizzata come aromatizzante e insaporente per insalate, salse, condimenti, ripieni, sciroppi, vino, aceto, dolci, torte, focacce, minestre, zuppe, stufati.