Parietaria officinalis
La Parietaria officinalis o erba vetriola (anche detta erba vento, gamba rossa) è una pianta erbacea perenne, alta fino a 70 cm. appartenente alla famiglia delle Urticaceae e quindi parente stretta dell’ortica.
Il fusto è eretto, rosso-bruno, cilindrico, peloso. Le foglie sono ovali, lanceolate a margine intero, alterne, picciolate, di sotto munite di microscopici peli uncinati. I fiori sono minuscoli, verdi e raggruppati in glomeruli all’ascella delle foglie. Presentano un involucro diviso in quattro parti ovali. Nell’infiorescenza sono presenti tre tipi di fiori: quelli maschili, quelli femminili e quelli ermafroditi. Fiorisce da maggio a ottobre. Anche nel periodo dell’inflorescenza questa pianta è praticamente inodore. Il frutto è un achenio ovale. Deve il suo nome al suo habitat favorito: i vecchi muri (paries in latino), meglio se all’ombra e in terreni ricchi (azotati).
Il nome deriva sicuramente da páries (muro/parete), perché cresce vicino o su muri e pareti, per cui volgarmente viene chiamata anche muraiola; viene anche chiamata “erba da bottiglia” o “erba vetraiola” perché fino ad alcuni anni fa veniva usata per pulire l’interno delle bottiglie e dei fiaschi grazie ai microscopici peli delle sue foglie.
Le foglie di parietaria hanno una sorta di ruvidità appiccicosa che le rende inconfondibili; grazie a questa capacità, soprattutto sul fusto, è in grado di aggrapparsi facilmente ai vecchi muri, alle recinzioni o ai tronchi nudi degli alberi morti.
La pianta contiene tannino, flavonoidi (come il kempferolo, un perfetto agente antiossidante), quercetine (ottimo strumento per la prevenzione del cancro), mucillagini, agenti aromatici e di sostanza urticanti, come il raro acido caffeoilmalico e nitrato di potassio. È un buon espettorante, in grado di lenire la tosse, un ottimo diuretico e aiuta a combattere i disturbi alla pelle grazie alle mucillagini e al potere antiossidante dei flavonoidi. Nella medicina popolare viene raccomandata per sgretolare ed espellere i calcoli renali. È responsabile di una delle più comuni forme di allergia ai suoi pollini.
Ottimo diuretico dato l’alto grado di nitrato di potassio, se utilizzato come decotto ed infuso, dopo aver fatta essiccare le foglie rigorosamente all’ombra; è efficace anche nelle cure delle malattie urinarie, consigliato per le cistiti e per tutti i problemi dell’apparato uro-genitale; è noto anche per le sue proprietà depurative, liberando il sangue ed il corpo dalle scorie.
Per uso esterno possono essere fatti dei cataplasmi di parietaria che aiutano in caso di infezioni della pelle; un tipico rimedio popolare è quello di strofinare fortemente tra le mani giovani foglie di parietaria finché i succhi non vengano estratti; con la poltiglia ottenuta si ricoprono le zone del corpo interessate da infezioni o escoriazioni o per lenire il prurito dovuto al contatto con la sostanza urticante dell’ortica.
Prima dell’uso in cucina, è importante una pulizia più che accurata della pianta poiché la polvere e le piccole scorie rimangono aggrappate alle foglie con tenacia. La parietaria non solo aggiunge sapore, ma dona un intenso colore verde a zuppe e minestre, oltre ad addensare i brodi per via della mucillagine contenuta. Il suo gusto ricorda un po’ quello della noce per cui è fantastica in salse, polpette vegetali, sufflè e sformati.
Le foglie e i gambi non troppo duri hanno fatto sempre parte della cucina contadina e sono ingredienti ottimi da aggiungere a minestre, frittate, per fare ripieni, da mescolare con verdure ed altre erbe di campo.
Nell’uso popolare, le giovani foglie primaverili private del gambo e dei fiori ascellari e lessate (10 minuti) vengono impiegate come gli spinaci. Sono altresì ottime per ripieni, frittate, minestre o come contorno insieme ad altre erbe di campo.
L’istamina, la sostanza responsabile del senso di prurito provocato dalla pianta di arietaria e presente anche in altre piante urticanti dello stesso genere, è un noto allergene e può provocare reazioni in soggetti predisposti. Sconsigliato il consumo a chi è allergico al suo polline, perché potrebbe avere gli stessi sintomi. Benché la parietaria sia una pianta edibile e le sue foglie diano un gradevole tocco in più alle insalate rustiche, per via degli allergeni è bene non sovrabbondare con il suo consumo.