Mandragora Femmina | Mandragora Autumnalis
Le foglie formano una rosetta basale; solitamente hanno una forma ovato-lanceolata, sono di colore verde scuro e possiedono un odore sgradevole, da graveolente a fetido; purtroppo assomigliano a quelle di altre verdure a foglia verde, come la bietola, la borragine o gli spinaci, per cui bisogna fare molta attenzione a non fare confusione; la mandragora è una pianta altamente tossica. Sotto le foglie disposte a rosetta, la lunga e articolata radice a fittone si infossa profondamente nel terreno.
I fiori hanno una forma a campanella; possiedono un calice lanceolato e la corolla ha una colorazione variabile dal verde chiaro al giallo. I frutti sono bacche aventi forma globosa e colore giallo, la cui dimensione può variare dai due ai quattro centimetri; per la loro elevata tossicità vengono chiamate anche mele del diavolo.
La Mandragora possiede un grosso rizoma e possenti radici caratterizzate da una peculiare biforcazione che fa assumere alla pianta una forma antropomorfa, vale a dire grossolanamente simile a quello del corpo umano, con tanto di testa, braccia e gambe, al punto che gli antichi credevano addirittura di poterne distinguere il sesso individuando una mandragora maschio e una mandragora femmina. Plinio riteneva che la mandragora bianca era il maschio e la nera la femmina; quelli che la colgono, aveva anche detto, le tracciano intorno tre cerchi con la spada, e guardano a ponente; l’odore delle foglie è così forte da lasciare ammutoliti.
Questa curiosa caratteristica è verosimilmente all’origine delle numerose leggende, superstizioni, riti magici che da epoche immemorabili interessano la mandragora cui venivano attribuiti poteri magici sul corpo umano. Proprio per la forma antropomorfa della radice la pianta è stata sempre posta al centro dell’attenzione, facendo la fortuna di streghe e stregoni per la preparazione di pozioni dai poteri eccezionali.
Articolo completo: Mandragora – Mandragora officinarum & autumnalis