Centella Asiatica
La Centella asiatica o Hidrocotyle asiatica (Gotu Kola), detta volgarmente anche “tigre del prato”, appartiene alla famiglia delle Apiaceae o Umbellifere; è una pianta originaria della fascia tropicale del continente asiatico e cresce anche in Australia ed in Africa, soprattutto in ambienti umidi e paludosi. E’ particolarmente coltivata in India così come in Cina, Indonesia, Africa meridionale e in Madagascar. Essa è diffusa anche in alcune zone dell’Australia. Cresce preferibilmente in zone umide.
La Centella è una pianta erbacea perenne, con gambo strisciante, di altezza a completo accrescimento da 5 a 15 cm con foglie reniformi di colore verde, fiori bianchi o rosa.; essa si propaga grazie alle sue radici avventizie.
Il nome “Centella” sembra derivare dal verbo “centellinare” con riferimento al fatto che la pianta continuamente sorseggia in piccoli quantitativi l’acqua delle zone palustri in cui vive. È conosciuta volgarmente come “Erba della tigre” per l’abitudine degli animali selvatici feriti di rotolarsi sulle sue foglie per favorire la cicatrizzazione delle ferite.
La Centella ha un ricco fitocomplesso, costituito da molti principi attivi. Contiene composti fenolici, flavonoidi, tannini e i triterpeni specifici di questa pianta, denominati CAST (Centella asiatica Selected Triterpenes). Tra i CAST, troviamo l’asiaticoside ed il madecassoside e l’acido indocentoico. Tra i glucosidi presenti c’è l’indocentelloside, abbiamo poi alcaloidi come l’idrocotilina e composti amari come la vellarina. È infine presente acido peptico e vitamina C, nonché un ginseoside che non si trova in nessuna specie di Ginseng. Complessivamente la Centella asiatica presenta un contenuto relativamente basso di flavonoidi e di composti fenolici anche se possiede una alta concentrazione di tannini (20-25%). Generalmente il termine “centelloside” viene utilizzato per riferirsi al contenuto totale di acido asiatico, acido madecassico, e dei relativi glucosidi (generalmente 20-80mg/g). I due fito-costituenti principali sono l’acido asiatico e l’acido medecassico che appartengono alla classe delle saponine triterpeniche.
Alla Centella vengono attribuite diverse proprietà: eudermica, stimolante la sintesi di collagene; flebotonica; cicatrizzante; riepitelizzante.
In effetti, l’assunzione di Centella permette di preservare la struttura e la tonicità delle pareti vasali grazie alla sua attività flebotonica (rinforza ed elasticizza le pareti dei vasi sanguigni, favorisce la corretta circolazione periferica per cui è indicata per prevenire e trattare varici, riducendo la dilatazione delle vene, la permeabilità capillare e l’edema sottocutaneo).
Di conseguenza è utile per curare l’insufficienza venosa e quindi il gonfiore, la pesantezza alle gambe e alle caviglie, che ne derivano, ma anche contrastare il dolore alle vene, i crampi notturni agli arti inferiori, le emorroidi e la microangiopatia causata dal diabete. I principi attivi della pianta, inoltre, hanno la capacità di stimolare i fibroblasti, nella loro attività di sintesi del collagene, indispensabile per la salute di diversi tessuti, quali il derma, il connettivo e come detto le pareti dei vasi sanguigni. Oltre a questa proprietà eudermica (che migliora lo stato della pelle) e riepitelizzante (che promuove la formazione di nuovi strati di cellule), la pianta è anche in grado di accelerare la cicatrizzazione di piaghe, lesioni cutanee e ustioni di primo e secondo grado, ulcera, psoriasi, dermatosi, eczemi ed è quindi impiegata anche in cosmetica nei prodotti antirughe, antismagliature e rassodanti della pelle.
E’ una pianta utilizzata in India per contrastare l’ansia e lo stress e addirittura per migliorare anche certi disturbi della mente con deficit cognitivi.
Le interazioni farmacologiche della centella non sono state ancora ben studiate, per cui quanto segue possono rappresentare solo una parte delle possibili interazioni con farmaci convenzionali.
La centella possiede proprietà sedative ben note. Esiste quindi la possibilità che, quando co-somministrata con anticonvulsivanti (carbamazepina), antidepressivi (sertralina), anticolinergici (atropina), od antistaminici di prima generazione (cetirizina), possa, a causa dell’effetto additivo sul sistema nervoso centrale, facilitare l’insorgenza di sedazione.
La centella può inoltre interferire con l’azione di statine, fibrati, niacina, acidi biliari ed ipoglicemizzanti orali. Sembra infatti che quest’erba aumenti i livelli serici di colesterolo e di glucosio.
Particolare attenzione deve essere posta nei pazienti diabetici che oltre alla terapia farmacologica ed alla centella assumono anche altre erbe medicinali capaci di alterare le concentrazioni seriche di glucosio, come ad esempio il Cocomero d’Africa (Momordica charantia). La centella potrebbe inoltre aumentare la sudorazione indotta da alcuni farmaci come benzodiazepine, barbiturici, narcotici ed alcol.