Centaura Minore | Centaurium Erythraea
La Centaurea minore (Centaurium erythraea Rafn., 1800) è una pianta erbacea, annuale o biennale, appartenente alla famiglia delle Gentianaceae; alta 10-30 cm, comune al margine dei boschi di tutta Europa ed in Africa settentrionale, ma sempre in quantità assai limitate; è comune in tutto il territorio italiano.
Nel linguaggio comune viene spesso indicata come Centaurea minore anche una pianta della famiglia delle Asteraceae, la Centaurea centaurium, a corolle rosee, molto comune nei prati e nei fossi.
Pianta conosciuta come erba china, per le proprietà febbrifughe, viene detta anche “scacciafebbre” e in alcune tradizioni, a causa del suo gusto molto amaro, è chiamata “fiele della terra“.
Il nome le deriverebbe dal greco eritros = rosso per il colore dei fiori e centaurium dal centauro Chirone, famoso conoscitore di erbe, il quale l’avrebbe utilizzata per primo per medicarsi una ferita al piede procuratagli da Ercole.
La Centaurium erythraea Rafn. (conosciuta anche come Erythraea centaurium Pers.), è una pianta i cui rami sono sottili e tetragoni; le foglie, raggruppate in rosette basali, sono sessili ed ovali, opposte e più piccole le caulinari; i fiori sono piccoli dal colore rosa tenue disposti in infiorescenze cimose; il frutto è una capsula deiscente con due valve.
Della pianta vengono utilizzate le sommità fiorite, contenenti glucosidi amari secoiridoidi (centapicrina, genziopicrina, svertiamarine, sweroside, gentiopicroside, eritricina); flavonoidi; triterpeni; steroli; tracce di alcaloidi piridinici e actidinici. La composizione della frazione dei secoiridoidi varia nei diversi organi della pianta: quelli derivati dalla centapicrina, seppure in piccole quantità, dominano nei fiori, per cui la percentuale dei fiori contenuta nella droga ne determina in modo incisivo il grado di amarezza. L’azione antipiretica potrebbe essere spiegata dalla presenza di acidi organici e dai derivati fenolici.
È utilizzata in fitoterapia la pianta essiccata, intera e fiorita. La tradizione popolare vuole che la centaurea abbia proprietà cicatrizzanti; viene utilizzata per stimolare l’appetito e riattivare la secrezione e la motilità del sistema digerente, ovvero in tutti i disturbi dello stomaco, legati ad atonia gastrointestinale, digestione difficile, inappetenza, dispepsia dolorosa con meteorismo e insufficienza epatica.
Sono attribuite alla centaurea proprietà amare, aperitive, antelmintiche, antiflogistiche, antipruriginose, antiputridative, antiscorbutiche, carminative, colagoghe, emocatartiche, ipoglicemizzanti, stimolanti, toniche. Ne viene preparato un estratto che entra nelle composizioni di tinture, pozioni stomachiche, sciroppi e un vino aperitivo. Date le sue proprietà amare trova ampio impiego nella composizione di liquori (vermouth ed amari) e tisane digestive.
I principi amari contenuti nella pianta, come la genziopicrina, sono dotati anche di notevoli proprietà antifebbrili.
L’utilizzo della centaurea è controindicato in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti, in pazienti affetti da ulcere gastrointestinali, da ipercloridria, iperacidità e/o da gastriti, in gravidanza e durante l’allattamento.