Acacia Farnesiana
Originaria delle fasce tropicali dell’America centrale, fu introdotta in Italia attorno al 1611, e fiorì per la prima volta negli Orti Farnesiani.
Fu proprio dal cognome della nobile famiglia Farnese che l’Acacia farnesiana, la comune gaggìa, prese la sua denominazione botanica. Il termine Acacia invece deriva dal nome greco ακακια acacía (raddoppiamento di ακέ ακις acé acís ago, punta, spina) con cui Teofrasto e Dioscoride indicavano una specie di Acacia egiziana.
La gaggìa (Acacia farnesiana (L.) Willd, 1806) è una pianta appartenente alla famiglia delle Fabaceae, sottofamiglia Mimosoideae.
Si tratta un arbusto deciduo con fusto alto fino a 6-7 metri, e con diametro di 20 cm, con rami pendenti. Le foglie sono bipennate, provviste di stipole spinose, lunghe da 1,5 a 5 cm, formate da 4-10 paia di pinne composte da numerose piccole foglioline, lunghe 2–4 mm. Ha infiorescenze globose, di colore giallo-dorato, solitarie o in piccoli gruppi, riunite all’ascella delle foglie, molto profumate. Il frutto è un legume grossolanamente cilindrico, contenente da 2 a 10 semi, ricoperti da un tegumento di colore bruno. Originaria dell’America centrale e meridionale si è naturalizzata in molti paesi, compresa l’Italia.
Predilige posizioni molto assolate, suoli di qualsiasi tipo, inclusi quelli più poveri e sabbiosi, senza preferenze di pH. Rifugge solamente dai ristagni idrici.
Il fogliame è una notevole fonte di foraggi in buona parte della sua gamma, con un tenore di proteine di circa il 18%. Inoltre, essendo una leguminosa, può essere inserita, con accortezza per migliorare il contributo di azoto in alcuni terreni.
Dai fiori si ricava una essenza pregiatissima per la cosmetica chiamata Cassie. È ampiamente usato nell’industria dei profumi in Europa. L’unguento profumato di Cassie è realizzato in particolar modo in India. In cosmesi vengono utilizzati i fiori di Acacia in bagni a effetto emolliente, soprattutto per pelli secche.
La pianta è dotata, se ingerita, di un certo grado di tossicità, e si possono avere, ad alti dosaggi, vomito, fenomeni diarroici.
Questa pianta, come detto, è utilizzata per scopi ornamentali per la sua bella e profumata fioritura primaverile, con fiori singoli, sferici, che si formano all’ascella delle foglie.