Radhuni | Trachyspermum
Il Radhuni è una spezia ricavata dai frutti da alcune piante aromatiche tra cui (Trachyspermum roxburghianum (DC.) Craib) e (Trachyspermum ammi (L.) Sprague ex Turrill).
Si tratta di una spezia poco nota, almeno in alcuni Paesi, con probabili origini in Egitto ed è utilizzata molto in India, nelle Filippine, in Iran, in Afghanistan oltre che, naturalmente, in Egitto.
Secondo le credenze esoteriche dei suoi Paesi di origine il Radhuni sarebbe un ottimo talismano contro malattie e disgrazie.
Il radhuni è ricavato, come detto, da due piante aromatiche erbacee ed annuali facenti parte della famiglia delle Apiaceae, proveniente dal Medio Oriente e dall’India ed è attualmente diffusa soprattutto in Iran ed in Afghanistan. Dai fiori di queste piante si ottengono a maturazione dei frutti (i semi) che sono dei carpofori ovoidali, di 1,5-3 mm per 1,5-2 mm, con apice contratto a formare un collo corto, pubescente con peli corti e irti. Questi presentano due fessure alla base che li fanno dividere facilmente in due mericarpi ognuno funzionante da seme. Essiccati sono di un colore giallo brillante. Il profumo ricorda un po’ il prezzemolo, mentre il sapore ha più in comune con il sedano, il timo ed il cumino (leggermente piccante e leggermente amarognolo). Le parti utilizzate, oltre i frutti sono anche le foglie, come erba aromatica.
Principi attivi – I semi di queste piante contengono un olio essenziale composto essenzialmente da limonene, a-terpene, dipentene, d-linallolo, terpineolo, dl-piperitone, timoquinolo, timolo e acido chetonico. Inoltre sono ricchi di ferro e calcio e contengono cumarina, sostanze amare, tannini e resine. Mediamente contengono dall’1 al 5 % di oli essenziali e cumarine.
Proprietà ed usi – Il Radhuni spesso viene confuso con i semi di ajwain chiamato anche ajmud o wild celery o di sedano sia per le dimensioni del frutto sia per l’aspetto e l’aroma. I maggiori Paesi produttori sono soprattutto l’India soprattutto per il mercato interno, lo Sri Lanka e l’Indonesia. I frutti marroncini sono piccolissimi (circa 1 mm) striati e rigonfi con un pezzettino di gambo; per avere 30 grammi di spezia ci vogliono circa 60.000 semi!
Il Radhuni, come detto, ha un odore fortemente aromatico simile al prezzemolo ed un sapore simile al sedano e al fieno greco, amarognolo, piccante.
È una spezia molto forte: un paio di pizzichi possono facilmente sopraffare un curry. Occorre usarlo con cautela per non sovrastare il sapore del piatto.
Nella cucina bengalese i semi vengono usati interi, fritti rapidamente in olio molto caldo fino a quando non scoppiettano. A volte fanno parte di una miscela locale di panch phoron (bengalese a cinque spezie) che sostituisce i semi di senape nera; gli altri ingredienti sono semi di cumino, semi di fieno greco, semi di finocchio e kalonji. In altri luoghi, un uso comune è nelle miscele di decapaggio o spezie.
Tra i suoi utilizzi in cucina lo si impiega secco o arrostito o fritto in olio. È molto usato insieme ai fagioli, perché aiuta a ridurre la flatulenza. Rientra tra gli ingredienti del berberè, miscela di spezie della cucina etiope che viene usata per preparare carni in umido e zuppe.
Inoltre a livello terapeutico è comunemente usata come erba per la diarrea, la gastrite, la perdita di appetito, il vomito, la distensione addominale, il mal di stomaco correlato all’indigestione e anche per le malattie da vermi.
L’olio essenziale ha proprietà amare, termogeniche, antispasmodiche, toniche, stimolanti, antielmitiche, carminative. In effetti, esso :
- aiuta a contrastare il meteorismo, riassorbe i gas che si producono all’interno di stomaco ed intestino;
- è antisettico, antibatterico, germicida; antimicotico;
- calma i disturbi di stomaco;
- è considerato afrodisiaco;
- favorisce la digestione;
- efficace contro le affezioni polmonari, l’asma in particolare, la bronchite, la tosse, la gola infiammata ed il raffreddore;
- utile contro le malattie epatiche;
- ottimo contro l’inappetenza;
- ha proprietà analgesiche;
- incrementa la produzione di emoglobina;
- tonifica milza, cuore e fegato;
- aiuta a migliorare la circolazione sanguigna;
- migliora l’assorbimento dei nutrienti;
- aiuta a lenire il dolore del mal di denti, mal di testa e mal d’orecchio;
- ha un effetto calmante, ideale per persone ansiose e stressate;
- placa i dolori mestruali.
Tra gli altri utilizzi viene usato anche come repellente contro le zanzare.
Tra le avvertenze all’utilizzo del Radhuni si ricorda che, viste le sue proprietà di migliorare l’assorbimento dei nutrienti, può esser assunto in gravidanza ed allattamento dietro consenso del medico. Inoltre un consumo eccessivo può comportare contrazioni uterine.
L’olio di Radhuni non va usato puro e va tenuto lontano dalle mucose e lontano dai bambini e dalla luce del sole.