Mentuccia | Satureja Calamintha Sheele
La mentuccia comune è una pianta aromatica, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae e del genere Clinopodium; viene anche chiamata nepitella o nepetella e alcuni usano il sinonimo Calamintha nepeta. Il nome di questa specie viene dal latino “nepeta”, derivato a sua volta da “nepa”, che significa scorpione; l’antica medicina riteneva la nepetella capace di guarire dalle punture degli scorpioni così come dai morsi dei serpenti. Il termine Calamintha deriva dal greco e vuol dire “bella menta”; il suo aspetto, in effetti, è abbastanza simile a quello della menta, e queste due piante vengono spesso confuse tra loro. E’ bene tuttavia precisare che la calamintha pur essendo simile alla menta per forma, odore, aroma, botanicamente non è una menta; la sua similitudine comunque le ha procurato l’appellativo popolare di mentuccia.
La calamintha è una pianta perenne che cresce in modo ramificato e possiede piccole foglie ovali con margine intero o debolmente dentellato; i suoi fiori sono di colore rosa o bianco che sbocciano da giugno ad ottobre. Ama crescere spontaneamente nei terreni incolti, vicino ai ruscelli e alle fontanelle dove è presente acqua o comunque una zona umida.
La nepetella era usata comunemente come erba medicinale ed erba officinale sin dai tempi medioevali, ma oggi è poco usata dagli erboristi moderni. Tutte le parti della pianta hanno proprietà aromatiche, digestive, toniche e antispasmodiche, diaforetiche, espettoranti, febbrifughe e stomachiche. Gli infusi ottenuti con le foglie sono benefici in caso di flatulenza e debolezza di stomaco. È usata anche contro la depressione, l’insonnia e i dolori mestruali. Non deve essere assunta durante la gravidanza in quanto in dosi eccessive può causare l’aborto.
I principi attivi sono costituiti da terpeni e oli essenziali.
La mentuccia viene utilizzata principalmente per le sue proprietà digestive: regolarizza le funzioni gastrointestinali; la presenza di fibre aiuta inoltre a ripulire l’intestino e migliora la motilità delle feci facilitandone il transito e l’eliminazione. La presenza di oli essenziali porta un’azione disinfettante e depurativa per il sistema gastrointestinale. Inoltre, sempre grazie a questi oli essenziali esercita un effetto eupeptico, ovvero stimola la produzione di succhi gastrici e salivari consentendo un miglior processo digestivo; ha infine proprietà espettoranti; aiuta a fluidificare il catarro e facilitarne l’eliminazione. La nepitella è utilizzata anche per la pulizia del viso di ferite e per combattere l’acne.
In cucina la nepitella è utilizzata per aromatizzare i piatti, nelle insalate miste di verdure con pomodori e ortaggi crudi di stagione, in salse, per dare sapore a secondi piatti di pesce, carne, funghi; si accompagna molto bene anche alle verdure come con i carciofi e finocchi. Nell’uso culinario non deve essere confusa con la menta romana (Mentha pulegium), la quale ha un sapore molto più forte, ed a Roma viene usata per la preparazione dell’agnello e della trippa alla romana.
La mentuccia viene anche utilizzata come infuso da bere in caso di problemi come flatulenza, gonfiore addominale e gas intestinali. Le sue proprietà carminative facilitano la fuoriuscita del gas, favoriscono la funzionalità del fegato e fortificano anche lo stomaco.
La nepitella è una buona pianta mellifera, anche se il miele è rarissimo. In Sicilia entra a far parte dell’aromatizzazione delle olive da tavola, per il gusto e l’odore che trasmette quando posta in salamoia con esse. Viene utilizzata anche come ingrediente nella preparazione di una tipica frittata pasquale detta “frocia“. Nel Lazio si usa per la preparazione dei carciofi alla romana. In Irpinia, (Quaglietta di Calabritto), sotto il nome di “Zenzifero“, è unita con ricotta per costituire ripieno di ravioli magri, o frittate; a Calabritto è anche usata per preparare un particolare liquore aromatico. In Toscana, si usa per condire i funghi.