Ruchetta selvatica
La ruchetta selvatica (o rughetta selvatica), specie botanica Diplotaxis tenuifolia, è una pianta spontanea presente ovunque nel nostro territorio. Appartiene alla grande famiglia botanica delle brassicaceae; si tratta di una pianta molto comune nei luoghi ruderali e incolti; predilige i terreni difficili e di natura calcarea, esposti in pieno sole; non è difficile, infatti, trovarne rigogliose piante tra le fessure di cemento lungo le strade o nei luoghi più improbabili; si ritrova dal livello del mare fino a oltre i 1.000 m di altitudine.
Viene chiamata anche con altri nomi: “rucola officinale”, “ruchetta selvatica”, “eruca sativa”: è sempre la stessa pianta e non è quella della rucola “insalata”.
Pur assomigliando alla rucola coltivata, quella selvatica ha delle caratteristiche che permettono di riconoscerla anche ai non esperti: ad esempio ha degli steli più lunghi e sottili e le sue foglie presentano margini dentellati, produce dei fiori di colore giallo; il sapore è ancora più intenso e forte rispetto a quello della rucola coltivata, e perfino più piccante.
Ricchi sia di sali minerali che di vitamine, i germogli di rucola officinale sono preziosi quanto le sue foglie. Per poterli utilizzare al meglio, vanno raccolti a partire dalla tarda primavera, fino all’autunno;. possono essere consumati sia crudi che cotti;. in particolare i germogli, si rivelano ricchi di vitamina C e di vitamina B9 (o acido folico).
A meno che non si abbia una specifica allergia, o una intolleranza, a questa pianta, non ci sono delle particolari controindicazioni di cui tenere conto; l’importante è procedere con moderazione, cercando di non superare la dose consigliata giornaliera, pari a circa 2 pugni. 100 grammi di rucola apportano solo 25 calorie!