Bergamotto | Citrus bergamia Risso et Pit.
Il bergamotto è un agrume del genere Citrus. Il nome deriva dal turco beg armudi = “pero del signore”.
Pianta perenne, molto affine all’arancio, ma con un frutto (esperidio) più piccolo e non commestibile; viene coltivato per estrarre meccanicamente dall’esocarpo l’omonima essenza, che trova largo impiego nell’industria profumiera.
Il frutto è ricco di vitamine (vitamina A, vitamina C e vitamine del gruppo B) e di flavonoidi ad azione antiossidante; ha proprietà antidepressive, tiene a bada l’ansia con un effetto riequilibrante sull’emotività, anche in caso di sindrome premestruale.
Il bergamotto non ha un gusto molto gradevole per cui non viene consumato come frutto fresco, bensì sotto forma di spremuta, magari in abbinamento ad altri frutti più dolci.
L’impiego principale del bergamotto è nella produzione di oli essenziali. L’olio essenziale di bergamotto viene prodotto dalla buccia di questo frutto ma anche dai rametti, dalle foglie e dai fiori di questa pianta.
L’olio essenziale di bergamotto viene utilizzato soprattutto in profumeria per via del suo aroma. Il Bergamotto di Reggio Calabria è un olio essenziale a Denominazione di origine protetta. L’olio essenziale di bergamotto più puro è prodotto dalle bucce del frutto e rappresenta un componente essenziale dell’acqua di Colonia.
L’olio essenziale di bergamotto è costituito da composti di natura terpenica, ma anche da un composto di natura cumarinica, il bergaptene, che determina – in seguito ad un uso topico prolungato – una certa tossicità, soprattutto di natura cancerogena; la cancerogenicità è scatenata dalla fotosensibilità del composto. Dunque, le piante di bergamotto sono state geneticamente selezionate al fine di coltivare solo quelle che producono frutti con un basso o nullo tenore di cumarine. Per proteggere il consumatore, esiste una normativa che determina la concentrazione massima di bergaptene nell’olio essenziale (< 5 parti per litro) .
L’ olio essenziale, come accennato, trova impiego soprattutto nell’industria profumiera; in effetti il suo utilizzo non è stato approvato per alcun tipo di applicazione terapeutica, anche se ad esso vengono attribuite proprietà cicatrizzanti, antimicrobiche e antiflogistiche. Tali proprietà sono ascrivibili ai flavonoidi contenuti nel succo di bergamotto, fra i quali ricordiamo la neoeriocitrina, la neoesperidina e la naringina. Il bergamotto sarebbe anche capace di ridurre i livelli di colesterolo troppo elevati, diminuendo in maniera significativa i livelli ematici di lipidi (in particolar modo, trigliceridi e colesterolo LDL), e di conseguenza il rischio cardiovascolare. Infine da approfondire le potenziali proprietà antitumorali dell’estratto di succo di bergamotto, ascrivibili sempre ai flavonoidi in esso contenuti. A livello epidermico, è molto utile per le pelli impure in quanto regola l’eccessiva produzione sebacea, ha un’azione antimicrobica e minimizza le cicatrici da acne; inoltre l’olio essenziale di bergamotto agisce positivamente anche sulla melanina ed è in grado di ridurre le macchie brune, che altro non sono se non concentrazioni irregolari di melanina. Fare attenzione perché l’olio essenziale di bergamotto è fotosensibile e sotto l’azione della luce solare e dei raggi U.V. può provocare danni permanenti e vistosi sulla pelle.
L’utilizzo dell’olio essenziale di bergamotto dovrebbe essere consentito soltanto se privo di bergapteni, fotosensibilizzanti e cancerogeni, facendo sempre attenzione all’utilizzo in caso di bradicardia, asma bronchiale e glaucoma.