Rosmarino | Rosmarinus officinalis
Il rosmarino (Rosmarinus officinalis) è pianta arbustiva sempreverde perenne, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae del genere Rosmarinus. che raggiunge altezze di 50–300 cm, con radici profonde, fibrose e resistenti, ancoranti; ha fusti legnosi di colore marrone chiaro, prostrati ascendenti o eretti, molto ramificati, i giovani rami pelosi di colore grigio-verde sono a sezione quadrangolare.
Originario dell’area mediterranea nelle zone litoranee, la pianta si è acclimatata un po’ ovunque nei paesi del Mediterraneo e soprattutto in Asia minore. Predilige l’esposizione solare, al riparo da raffiche di vento, in terreni ben drenati, alcalini. La pianta del rosmarino, in condizioni di clima temperato e di buona salute, è presente tutto l’anno; anche il rosmarino essiccato è disponibile in qualsiasi momento dell’anno.
Il rosmarino viene utilizzato:
- come pianta ornamentale (nei giardini, per bordure, aiuole e macchie arbustive, o per la coltivazione in vaso su terrazzi)
- nell’industria cosmetica (shampoo, pomate e linimenti, ecc.)
- come insettifugo o deodorante ambientale nelle abitazioni, bruciando i rametti secchi.
L’estratto di rosmarino è impiegato anche in campo alimentare, come additivo dotato di proprietà antiossidante ed etichettato con la sigla E392. Se ne conoscono 5 tipi designati con acronimi:
- AR: estratto ottenuto da un estratto alcolico di rosmarino parzialmente aromatizzato;
- ARD: estratto ottenuto da un estratto alcolico di rosmarino aromatizzato;
- D74: estratto ottenuto da foglie secche di rosmarino per estrazione con anidride carbonica supercritica;
- F62: estratto ottenuto da foglie secche di rosmarino per estrazione con acetone;
- RES: estratto ottenuto da per estrazione con esano ed acetone e poi decolorato e dearomatizzato.
Questa pianta si presta a insaporire talune pietanze. Il suo utilizzo in cucina è consigliato anche perché favorisce la digestione dei grassi, in virtù delle spiccate proprietà digestive e dell’azione specifica a livello epatico. Il rosmarino migliora anche la conservazione dei cibi perché agisce come un vero e proprio antiossidante naturale; questa caratteristica è dovuta alla presenza di sostanze quali diterpeni e acido rosmarinico.
Il rosmarino è ricco di oli essenziali quali in pinene, conforene, limonene, flavonoidi, acidi fenolici, tannini, resine, canfora e acido rosmarinico nonché vitamine del gruppo B, di vitamina A e vitamina C, di minerali come potassio, calcio, ferro, manganese, rame e magnesio.
Il rosmarino è un ottimo tonico generale; esercita sull’organismo un’azione stimolante e fortificante. Agisce efficacemente negli stati di astenia, cioè in condizioni di affaticamento fisico e mentale. Il rosmarino ha proprietà toniche, stomachiche, antispasmodiche, eupeptiche, analgesiche, antiinfiammatorie, antireumatiche, antisettiche, espettoranti, antidepressive; rinforza il muscolo cardiaco, la circolazione; abbassa il colesterolo; stimola l’asse epatico-biliare e i reni; stimola l’appetito e le funzioni digestive; è utile anche per rinforzare la memoria; insieme all’origano sarebbe anche in grado di contrastare il diabete di tipo 2. Da non usare in gravidanza. La pianta è ricca di fibre, che agevolano il funzionamento dell’intestino, contrastano la stitichezza e favoriscono il regolare assorbimento di colesterolo e zuccheri, aiutando a combattere l’ipercolesterolemia e l’ipoglicemia. Il rosmarino possiede consistenti dosi di magnesio, una sostanza necessaria per la produzione di energia e per la sintesi delle proteine, che migliora il controllo della glicemia e della pressione sanguigna.
I rametti e le foglie raccolti da maggio a luglio e fatti seccare all’ombra hanno proprietà aromatiche, stimolanti l’appetito e le funzioni digestive, stomachici, carminativi, utili nelle dispepsie atoniche e gastralgie, tonici e stimolanti per il sistema nervoso, il fegato e la cistifellea.
I fiori contengono un fenolo antiossidante, l’acido rosmarinico, dotato di diverse proprietà per la salute come gli altri oli essenziali volatili presenti, cineolo, canfene, borneolo, acetato bornile, linalolo, canfora, alfa e beta pinene, diterpeni, triterpeni ecc. Tutti questi oli sono dotati di proprietà anti-infiammatorie, anti-allergiche, anti-fungine e antisettiche.
Estratti di rosmarino sono utilizzati nella terapia di patologie allergiche, dalla dermatite all’asma bronchiale, in creme dermatologiche o preparazioni galeniche. L’acido rosmarinico è peraltro anche un componente di tradizionali rimedi erboristici cinesi, ed è stato sperimentalmente già studiato su modelli animali, ipotizzandone un’azione terapeutica.
In un recente studio[1] è stata valutata l’attività anti-asmatica dell’acido rosmarinico ed esplorati i suoi possibili meccanismi d’azione a livello molecolare. I risultati hanno dimostrato che l’acido rosmarinico riduce notevolmente il numero di cellule infiammatorie e la produzione di citochine Th2 nel liquido di lavaggio broncoalveolare, con una riduzione significativa della secrezione di IgE, riduzione delle cellule infiammatorie e della ipersecrezione di muco. Su questa base, l’acido rosmarinico potrebbe diventare un valido aiuto nel ritardare efficacemente lo sviluppo di infiammazione delle vie aeree e potrebbe quindi essere utilizzato nella terapia dell’asma allergico.
Alcune persone potrebbero risultare allergiche al rosmarino. L’olio essenziale non va mai usato puro per evitare irritazioni e va usato per brevi periodi.
Tutti i preparati non vanno mai usati in dosi elevate per non risultare tossici.
Non può essere assunto dai bambini, dalle donne in gravidanza e dai soggetti affetti da epilessia.