Melissa | Melissa Officinalis
La melissa (Melissa Officinalis) è una piccola pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Labiateae. Ha una forma cespugliosa e cresce spontaneamente nelle zone ombrose e lungo le siepi. Nota anche come erba cedronella, è diffusa pressoché in tutta Italia. Il fusto di questa pianta può raggiungere gli 80 cm di altezza ed è caratterizzato da una peluria diffusa anche sul fogliame di colore verde intenso; questo si presenta di forma ovale, con profilo dentellato. I fiori a calice mutano colore durante la fioritura, passando da un bianco-giallastro al rosa pallido. La fioritura avviene nel periodo tra maggio e agosto.
La droga della pianta è rappresentata dalle foglie ricche di olio essenziale. Costituenti chimici della droga sono: flavonoidi (quercetina, apigenina), derivati dell’acido caffeico e clorogenico; acido rosmarinico; triterpeni; olio essenziale (citrale, citronellale e cariofillene); sostanze amare; polisaccaridi; mucillagini; glicosidi.
L’olio essenziale è responsabile anche dell’aroma che caratterizza tutta la pianta, e del gradevole sapore della melissa, che ricorda quello del limone, motivo per cui la melissa è nota anche come pianta limoncina. In uso esterno esercita proprietà astringenti e cicatrizzanti.
I principi attivi della melissa conferiscono a questa piccola pianta aromatica proprietà sedative e calmanti (del sistema nervoso), spasmolitiche, digestive e carminative. Avendo proprietà antispastiche e sedative al tempo stesso, la melissa viene usata con efficacia nelle somatizzazioni viscerali dell’ansia, nonché per il trattamento degli stati di agitazione e dell’insonnia. L’azione sedativa della melissa sembra sia esercitata attraverso l’inibizione dell’enzima GABA-transaminasi, ossia tramite l’inibizione dell’enzima responsabile della degradazione del GABA (il neurotrasmettitore inibitorio più importante del nostro sistema nervoso centrale). A questa attività sedativa della melissa sul sistema nervoso centrale contribuisce anche un’azione inibente sul funzionamento della ghiandola tiroidea, che coinvolge l’acido rosmarinico presente nelle foglie di melissa che sembra regolare la produzione di ormoni tiroidei, dunque può essere d’aiuto in caso di ipertiroidismo. All’acido rosmarinico sembra anche vadano attribuite sia la proprietà antiossidante della melissa di proteggere dai danni provocati dallo stress ossidativo che le proprietà antivirali (in particolare nei confronti dell’herpes labiale).
Infine, piuttosto recentemente, è emerso che l’estratto idroalcolico di melissa sembra possa inibire la proliferazione di alcuni tipi di cellule maligne, in particolar modo quelle appartenenti a tumori ormono-dipendenti.
La melissa viene impiegata per migliorare i processi digestivi, regolare la motilità intestinale e ridurre il gonfiore addominale, favorire il rilassamento e il buon umore. Internamente può essere assunta da sola o in associazione con altre piante dall’azione simile – come la lavanda, la passiflora, la camomilla – sotto forma di infuso o tintura madre oppure facendo ricorso a un integratore di melissa. I benefici della pianta possono essere sfruttati anche utilizzando anche l’olio essenziale e l’idrolato, sia per uso interno sia esternamente. La melissa considerata un rimedio sicuro con effetti collaterali trascurabili. Il suo uso non risulta sconsigliato in gravidanza, allattamento e nei bambini, anche se in questi casi è sempre meglio consultare il proprio medico. Assunta internamente, sono da evitare dosaggi elevati e per lunghi periodi, soprattutto nelle persone che soffrono di ipotiroidismo poiché questa pianta può ridurre la produzione di ormoni tiroidei.