Aneto Anethum graveolens L.
L’Aneto è una pianta erbacea dai piccoli fiori appartenente alla famiglia delle Apiaceae; specie di origine asiatica successivamente si è naturalizzata in Europa meridionale e in Italia. Il nome del genere deriva dal greco «anethon» (Anice), che, a sua volta, deriva dall’antico egizio. Questo termine può essere tradotto con “allontana i malori” in riferimento alle proprietà medicamentose. L’epiteto specifico graveolens deriva dal latino «gravis» (pesante, forte) ed «olens» (sentore), in quanto ha un odore alquanto forte. Secondo altre fonti il primo termine indicherebbe la provenienza dalla città di Neto, in Sicilia, l’attuale Noto, mentre il secondo significa “puzzolente” a sottolineare l’odore pungente della pianta. Nonostante tutto questo, non bisogna però pensare che il profumo dell’Aneto sia sgradevole. Le foglie e le bacche di aneto contengono in diversa percentuale un olio essenziale (le prime contengono dall’1 al 3% di olio essenziale, mentre le seconde fino al 10%), costituito da geraniolo, cineolo, eugenolo, terpineolo, fellandrene, eucaliptolo, acido tannico, pinene, dalle proprietà aperitive, cioè stimolanti dell’appetito, digestive e carminative. Per questa ragione l’aneto viene comunemente impiegato per alleviare le coliche, i disturbi dello stomaco; favorire la digestione; e per aiutare ad espellere i gas dall’apparato gastro-intestinale, in presenza di meteorismo o aerofagia.
L’Anethum graveolens contiene tannini, resine, mucillagini ed oli essenziali (carvone, anetolo, limonene) che conferiscono soprattutto ai frutti funzioni aromatizzanti e medicinali.
Analogo al finocchio per l’aroma e le proprietà, è per questo conosciuto anche con i nomi di: finocchio bastardo, finocchio fetido e finocchio rizu. È una spezia molto utilizzata in Germania, nell’Est Europeo, in Scandinavia, in Grecia (dove entra nella composizione del noto Tzatziki) e anche in India e in numerosi altri paesi del mondo, prevalentemente in piatti a base di pesce.
L’aneto è coltivato come aroma da cucina; se ne possono utilizzare le foglie fresche o i semi essiccati. Le foglie fresche vengono tritate per insaporire piatti di pesce, salmone marinato salato (gravlax), minestre, crauti (sauerkraut), formaggi freschi, uova, patate lesse mentre quelle essiccate vengono usate a fine cottura dato che hanno un aroma più tenue. I semi vengono usati per profumare l’aceto, le conserve, le verdure sotto olio e i funghi, o per profumare i liquori e le confetture. Dai semi si ricava anche un olio (olio di aneto). I semi per essere utilizzati vanno prima fatti seccare perché da freschi hanno un odore molto forte. Le sostanze aromatiche presenti negli oli essenziali sono capaci di eliminare alcune delle più comuni parassitosi. L’aneto è citato nella Bibbia come pianta pregiata, al punto da venir usata quale moneta per il pagamento delle tasse.
I frutti hanno un aroma diverso da quello delle foglie, perché più pungente e amarognolo, simile al carvi o kümmel (Carum carvi), e vengono adoperati insieme alle infruttescenze immature verdi per profumare cetrioli sott’aceto, l’aceto, salse e conserve. I frutti vengono utilizzati inoltre per aromatizzare pane, pasticceria e la grappa.
Sia le foglie che le bacche esercitano azione diaforetica, utile per stimolare la sudorazione, in caso di febbre e stati influenzali; ed espettorante, indicata per eliminare il catarro bronchiale e in caso di tosse.
Per uso esterno l’olio essenziale (l’oleolito di alloro, o olio laurinato) è impiegato in massaggi e frizioni, con azione lenitiva ed emolliente, per alleviare contusioni, slogature e dolori reumatici o per facilitare la ripresa dell’uso delle articolazioni dopo ingessature; è utile inoltre nella cura dell’alopecia (caduta dei capelli), nella psoriasi e in altre malattie della pelle dovute a funghi.
Pertanto l’aneto possiede numerose proprietà, fra cui quelle: digestive, aperitive, carminative (favorisce la fuoriuscita dei gas intestinali), antispasmodiche (attenua gli spasmi muscolari e rilassa anche il sistema nervoso), depurative e diuretiche (facilita il rilascio dell’urina), anti-infiammatorie, sedative e calmanti. In particolare l’aneto viene utilizzato in infusione; favorisce la digestione e lenisce i dolori colitici; i semi, in infusione, vengono utilizzati per fermare il singhiozzo, il mal di testa e la tosse infantile; altri utilizzi che vanno ricordati sono: indigestione, vomito nervoso, flatulenza, aiuta l’allattamento, gas intestinali, spasmi, crampi e anche come antisettico intestinale. Per quanto riguarda la depurazione pare infatti che questa pianta sia in grado di purificare il nostro organismo dalle scorie, di ridurre sensibilmente la ritenzione idrica e anche di combattere la cellulite. Gli infusi di aneto sono usati tradizionalmente per stimolare la secrezione lattea.