ANICE STELLATO Illicium verum Hook.f.
L’anice stellato, noto anche come Badiana (da non confondersi con l’anice pimpinella) è una pianta angiosperma dicotiledone esotica sempreverde il cui olio essenziale si ottiene per corrente di vapore dal legno della pianta.
La pianta è un arbusto alto 4-5 metri con corteccia bianca e foglie persistenti, lucide che ricordano quelle della magnolia.
I fiori sono grandi e molto caratteristici, stupendi per le decorazioni. La loro caratteristica è che ciascun ovario ha otto carpelli che insieme vanno a formare il frutto a forma di stella (da qui il nome di “Anice stellato”) a otto punte che a maturità di apre lasciando fuoriuscire il seme. E’ l’involucro del frutto che contiene anetolo, che rappresenta il principio attivo.
Come pianta aromatica è molto utilizzata nella cucina orientale per insaporire particolarmente i piatti a base di carne. In occidente si utilizza come aroma per i dolci. di cui è ricco è l’anetolo.
Alla pianta sono attribuite dalla medicina popolare attività: eupeptica, tonico-stimolante, stomachica, carminativa, antispasmodica, espettorante ed antidiarroica, per cui trova indicazioni contro la dispepsia, aerofagia, meteorismo, tosse spasmodica, bronchite.
Viene utilizzato in Europa industrialmente per la produzione di diversi liquori fra cui sambuca, anisetta, pastis e sassolino ed amatorialmente per la produzione del prodotto tipico marchigiano e laziale mistrà (liquore).
Viene utilizzata per estrarne l’acido shikimico usato per produrre farmaci importanti come l’antivirale Oseltamivir.
L’olio essenziale va usato a piccole dosi e con cautela perchè ad alte dosi diventa tossico per il sistema nervoso.
ANICE VERDE Pimpinella anisum L.
La pimpinella è un pianta appartenente alla famiglia delle Apiaceae o Ombelliferae: non è altro che l’anice comune o anice verde che dir si voglia. Si tratta di una pianta erbacea diffusa in tutta Italia e di cui si utilizzano i frutti, che vengono fatti essiccare e hanno diverse proprietà benefiche a cominciare da quella digestiva (i semi, grazie all’anetolo contenuto, contrastano il gonfiore addominale, inibiscono la fermentazione intestinale e la flatulenza rilassando la muscolatura liscia dell’intestino). La pianta ha anche un blando potere sedativo (da poter sfruttare contro il mal di gola, la tosse, secca o grassa, con un effetto rinfrescante e fluidificante delle secrezioni dell’apparato respiratorio).
Tra gli effetti indesiderati, eventuali reazioni allergiche.
L’anice fa molto bene, e può essere coltivato anche nel giardino o sul balcone di casa essendo una pianta molto resistente. I frutti dell’anice verde vengono tradizionalmente utilizzati dall’industria alimentare e liquoristica per la presenza di un olio essenziale particolarmente ricco di trans-anetolo e di estragolo oltre che di flavonoidi e cumarine [Firenzuoli F, 2009; Campanini E, 2012].
Nell’ambito della medicina popolare la pianta è stata utilizzata per aumentare la secrezione del latte materno ed è stata considerata un rimedio per aumentare l’appetito, per il trattamento delle malattie delle vie respiratorie, per le colecistopatie, per le epatopatie [Czygan FC, 1992]. Viene oggi utilizzata come espettorante [Czygan FC, 1992] e, grazie alla sua attività spasmolitica, per il trattamento dei dolori addominali di origine dispeptica accompagnati da meteorismo e flatulenza [Hänsel R et al, 1994; Steinegger E, Hänsel R, 1994]. L’anice contiene derivati cumarinici le cui proprietà antiaggreganti piastriniche sono state dimostrate in vitro [Okazaki K et al, 1998]. Sulla base di tale osservazione, l’uso della pianta può teoricamente aumentare il rischio di emorragie associate alla somministrazione di eparine a basso peso molecolare, di farmaci antiaggreganti piastrinici o di anticoagulanti [Kowalak JP & Mills EJ, 2001; Heck AM et al, 2000; Newall CA et al, 1996]. Per lo stesso motivo, l’anice può potenzialmente aumentare la gastrolesività dei FANS [Firenzuoli F, 2009]. Nei pazienti in trattamento con tali farmaci, i prodotti a base di anice dovrebbero essere utilizzati con cautela. A causa dell’attività estrogenica dell’anetolo, l’anice può interagire con eventuali terapie ormonali [Firenzuoli F, 2009]. Infine, per la presenza di furocumarine, può verificarsi una possibile sommazione degli effetti associando l’anice a farmaci foto sensibilizzanti [Ceska O et al, 1987].
Bibliografia
- Firenzuoli F. Interazioni tra erbe alimenti e farmaci. Ed. Tecniche Nuove, 2009.
- Campanini E. Dizionario di fitoterapia e piante medicinali. Ed. Tecniche Nuove, 2012.
- Czygan FC. Anis (Anisi fructus DAB 10) – Pimpinella anisum L. Z Phytotherapie 1992; 13: 101-106.
- Hänsel R, Keller K, Rimpler H, Schneider G. Editors. Pimpinella. In: Hagers handbuch der Pharmazeutischen Praxis, 5th ed. Volume 6, Drogen P-Z. Berlin-heidelberg: Springer, 1994; 135-156.
- Steinegger E, Hänsel R. Anis und Anisöl. In: Pharmakognosie. 5th Ed. Berlin-heidelberg: Springer-Verlag 1992; 304-306.
- Okazaki K et al, Antiaggregant effect of human platelets of culinary herbs. Phytother. Res. 1998;12;603-605.
- Kowalak JP & Mills EJ (eds). Professional guide to complementary & ALTERNATIVE therapies. Springhouse Corp, Bethlehem Pike, PA; 2001:41-42.
- Heck AM et al, Potential interactions between alternative therapies and warfarin. Am J Health Syst Pharm 2000; 57: 1221-1227.
- Newall CA et al, Herbal Medicines. A Guide for Health Care Professionals. The Pharmaceutical Press, London, England; 1996.
- Ceska O et al, Photoactive furocoumarins in fruits of some umbellifers. Phytochemistry 1987; 26: 165-169.