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Nel contesto del tempo odierno, il cibo va ben al di là della soddisfazione passiva di un bisogno, ma una modalità attiva di rapporto con il mondo in cui viviamo. Pertanto il cibo non è solo cibo: è vita, è nutrimento, è veicolo di valori, cultura, identità, convivialità e socialità; è il dove, è il quanto, è il come, è il perché. Mangiare è un atto che esige piena consapevolezza, oltre che attenzione.
Il cibo ha assunto ormai un ruolo identitario, in quanto espressione di un patrimonio di saperi, indicativo delle specialità locali, dei modi tradizionali di produrre e consumare, delle storie legate agli alimenti e ai piatti tipici.
Le ricette tradizionali sono più di un elenco di ingredienti, sono un racconto della civiltà e delle comunità a cui appartengono, una narrazione che si tramanda, che unisce e coinvolge in quanto strumento di convivialità, una testimonianza che – soprattutto nelle piccole comunità – si fa invito a fermarsi, degustare, gradire, condividere. In simili contesti si può fare esperienza diretta del cibo nelle sue svariate forme e si può anche recuperare il senso del tempo necessario a produrlo, a prepararlo e a consumarlo. Un tempo che restituisce all’individuo ritmi naturali, che sfuggono sempre più al mondo caotico contemporaneo.
L’espressione del gastronomo francese Jean Anthelme Brillat-Savarin (riportata nel volume “Fisiologia del gusto”, pubblicato nel 1825) “Dis-moi ce que tu manges, je te dirai ce que tu es” (Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei), appare sempre più attuale ed evidenzia il legame intrinseco esistente tra alimentazione e identità.
Al presente, il problema del cibo sembra essere legato meno alla ricerca materiale del cibo, ma piuttosto a quello di una corretta definizione del regime alimentare ideale della persona, quello piò aderente ai fabbisogni e rispondente alle esigenze; il percorso inizia con la scelta degli alimenti, prosegue col modo di prepararli all’uso e cucinarli, a come consumarli.
E’ pertanto di importanza cruciale
– conoscere i principi nutritivi fondamentali che permettono di rispettare una dieta sana, completa ed equilibrata;
– avere cognizioni circa i processi di trasformazione e conservazione dei cibi, per poterne effettuare l’acquisto e il consumo in modo corretto;
– imparare a leggere le etichette per scegliere il prodotto «giusto», dopo aver valutato proprietà, composizione, tracciabilità, sicurezza e tutti quegli elementi che ne determinano la scelta.